Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Lione

[F. 1r]P. Provinciale Amat.mo

Roma 8. Agosto 1867.

Ecco arrivata la famosa lettera che io aspettava dal Re di Scioha; come detto Re nella sua lettera mi fa molta premura, ed io non voglio perdere questa circostanza per aprire quella strada, tanto più che colà si trovano i due missionarii P. Taurino e Ferdinando che aspettano da molto tempo: io penso di rompere il collo a tutti gli affari e partire al più presto che mi sarà possibile.

Io dunque lascierò Roma subito dopo l’Assunta e verrò in Marsilia, dove rimasto qualche giorno, verrò in Lione per raccomandare il collegio al Consiglio centrale della Propagazione, non che le monache [f. 1v] del Buon Pastore già conchiuse per Aden. Dopo di ciò, probabilissimamente senza nemanco vedere Pariggi ritornerò a Marsilia per prendere la via d’Oriente.

Ella non manchi di trovarsi o in Marsilia, oppure in Lione, avendo gran bisogno di parlarLe, onde rassegnarLe tutto l’affare del collegio, attualmente in via di esame.

Le cose del collegio vanno bene; si stanno esaminando i regolamenti, ed è probabile che si facia l’erezione del medesimo per decreto publico; prima di lasciar Roma io guarderò di spianare tutte le difficoltà che vi sono; presentemente le cose sono fatte in modo che gli stessi Deffinitori provinciali devono essere contenti.

Quando ho lasciato Zejla sono stato pregato da Abu Beker di comprargli un centinajo di fucili a due [f. 2r] canne: ho acettato tanto più volentieri questa commissione, perché dovendo io versare una somma notabile ad Abu Beker per tutte le spese del viaggio e del trasporto, ed avendo egli un diritto di dogana illimitato, per cui mi potrebbe fare un conto di parecchie milliaja di franchi; se egli mi farà la cosa economicamente, io potrò dargli i fucili al costo; se poi egli mi prenderà per il collo io potrò anche prenderlo lui.

Ella pertanto potrebbe andare in S.t Etienne dove vi sono le fabriche e guardare il prezzo dei medesimi, e poi mi scriva, se pure non verrà Ella subito, perché preme molto; se oltre i fucili si trovassero due piccoli canoni a modico prezzo, essi servirebbero per aggiustare quel certo affare che Ella sa. Qualora non possa andare Ella a S.t Etienne potrà mandare qualcheduno capace; ma guardi che [f. 2v] questo affare si finisca subito, perché, ripeto, ho premura e non vorrei che per negligenza nostra andasse a monte l’apertura di quella strada. Purché i fucili siano forti e a due canne, mancomale a capsul, poco importa poi che non siano di migliore qualità, possiamo cercare il buon prezzo, perché in quei paesi non si conosce e distingue. Per il trasporto di questi fucili non sarebbe egli il caso di domandare al governo, affinché gli facia passare colla marina sino /70/ al Console di Aden? In questo caso bisognerebbe scrivere a Parigi a qualcheduno dei nostri amici.

Raccomando di nuovo che non manchi di far in modo che ci troviamo, perché non posso lasciar l’Europa senza conferire con Lei, ed un gran ritardo potrebbe guastare il nostro affare in Zejla, cosa molto grave.

L’abbracio nel S. crocifisso e sono

Suo Fratello
Fr: G. Massaja V.o