Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 162rIll.mo Signor d’Abbadie

Roma 14 Agosto 1867.

Sono pochi giorni dacché Le ho scritto annunziandoLe la mia venuta in Francia per partire ben tosto di là alla volta dell’Egitto e di Aden. Sarei già partito, ma un’inconveniente mi fece ritardare, ed è la quarantina stabilita in Marsilia di sette giorni per tutti i /73/

provenienti da Civitavecchia. È quindi probabile che io prenda la via di terra direttamente per Lione; lascierò Roma Domenica 18. ed in Civita Vecchia risolverò quid agendum.

Jeri ho fatto una lunga conferenza col Cardinale Antonelli e si è parlato molto di Lei; mi disse che lo conosce molto per relazione, ed avendolo pregato di un favore per Lei, mi disse che l’avrebbe fatto molto con piacere; solamente a scanzo d’oblivione mi [f. 162v] suggerì di unire una mia memoria alla grammatica stessa che gli verrà spedita; perciò, se ancora non l’ha spedita, mi facia una memoria di tutti i di Lei titoli, e della data del breve, con cui S. S. Gregorio XVI. la fece cavaliere; questa memoria Ella la mandarà a me, ed io la scriverò, e così l’inseriremo, o meglio l’uniremo alla grammatica che verrà spedita; Ella poi risponderà all’Eminentissimo una lettera di ringraziamento. Se potessi vederLa o in Lione, o altrove sarei molto contento, allora si farebbe tutto d’accordo; io non so se potrò venire a Pariggi, perché la mia partenza preme, ma ad ogni evento guarderò di venire, ma avrei bisogno di saper certo di trovarla; Ella perciò mi scriva subito diriggendo la lettera Sua a Lione, poiché è probabile che io venga per la Savoja.

Avrà sentito a parlare del colera di Roma; nella città fin qui è una piccola cosa, [f. 163r] ma in Albano è tremendo; i cittadini romani vedendo il colera qui in Roma sono fuggiti in Albano; mentre colà tutta la nobiltà stava allegramente con publici divertimenti per allontanare la prevenzione della malattia, questa arrivò là come un fulmine, e si spiegò nel primo slancio con un centinajo di casi quasi tutti mortali. Il Cardinale Altieri trovavasi a una distribuzione di premj quando gli venne la notizia; si alzò, e senza dir nulla fece mettere sotto la vettura e preso con se due medici suoi amici andò in Albano, e trovò tutto il paese in gran disordine; è incredibile quanto si affaticò; in capo a tre giorni fu colpito a mezza notte, e l’indomani ad un’ora dopo mezzo giorno era già in Cielo a ricevere il premio del suo eroismo; morì la regina vedova di Napoli, la Principessa Colonna e molti altri grandi. Presentemente si vocifera la morte del Re, e di altri cardinali, ma finora niente di officiale; anzi si deve supporre molta esaggerazione.

F. 163v Le direi ancora tante altre cose, ma la mia situazione di viaggiatore mi obliga a tagliar corto; Ella mi saluti tutti, specialmente Madama d’Abbadie mia madre; mi scriva subito a Lione, e mi creda Suo

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o

F. 164r P. S. La coppia della lettera Sua scritta da Quarata nel 1844. è stata fatta, come jeri mi mandò a dire il capo archivista, il quale la consegno al Professore Torroni minutante; è probabile che questi glie la spedisca direttamente; in caso diverso la spedirà certamente a me ed io la spedirò a Lei; ho detto che glie la spedirà direttamente, perché questo Torroni mi domandò il di Lei indirizzo.