Massaja
Lettere

Vol. 4

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A monsignore Carlo Filippo Place
vescovo diocesano – Marsiglia

F. 1163rEccellenza R.ma

(coppia di lettera a M.r Place)

Alessandria – Egitto 20. 7.bre 1867.

Mentre stava aspettando in Roma che la S. C. di Propaganda terminasse il nostro affare del collegio, una lettera pervenutami da un Re dell’Abissinia meridionale mi obligò a partire con tutta fretta per l’Africa. Venuto in Francia sperava trovare V. E. R.ma, ma sgraziatamente trovandosi Ella in patria ad assistere la Sua genitrice inferma, ed avendo io che pochi giorni di tempo, ho dovuto rinunziare al piacere che aveva di vederLa e parlare seco Lei dell’affare del collegio.

Lasciando da una parte la questione di Roma, di dove Ella non mancherà di ricevere istruzioni da S. Em: R.ma, quando la S. C. avrà esaminato i regolamenti, come l’Em: Sua medesima mi assicurò prima che lasciassi Roma, e fummo d’accordo anche con Lei; venuto io in Marsilia, ed esaminate le cose del collegio, [f. 1163v] trovandomi io colà in bisogno di prendere una decisione, La prevengo che ho lasciato l’ordine di proseguire al più presto i lavori della fabrica a San Barnabe, i quali sono già in ritardo da un’anno con grave danno dell’opera di Dio.

Prova del bisogno reale suddetto Le dirò solo che mi sono trovato nel caso di dover promettere la spedizione di altri giovani, perché tutti gli uffiziali e direttori me lo domandavano, adducendo per ragione che la fatica è la medesima e la soddisfazione minore, e ciò oltre altre gravi ragioni; di modo che per non scoraggiare le persone che si sacrificano ho promesso di mandarne al più presto altri, ma contro conscienza, perché il locale non si presta, avendo trovato tre giovani nella medesima stanza senza guardia, cosa contro le regole. Ella dirà che si potrebbe ridurre il fabricato a dormitorj regolari; ma per tacerLe tante altre ragioni che Ella può avere dalle mie lettere precedenti, Le dirò solo [f. 1164r] che ho già tre mille franchi spesi per simili lavori provvisorj in seguito al ritardo delle costruzioni interrotte; ora sarebbe il caso di spenderne altri quattro o cinque mille per ottenere un locale insufficiente parimenti provvisorio, il quale poi dovrà di nuovo essere ridotto in stanze separate.

Voglio sperare che V. E. al sentire queste mie ragioni entrerà pienamente in tutte le mie viste e calcoli, e vorrà anzi ajutarmi per quanto potrà, se non con mezzi pecuniarj, almeno con tutte le officiosità che dipendono da Lei, come già Le scrissi in tutte le mie lettere precedenti, nelle quali io ho sempre esternato la più gran confidenza in Lei per il compimento dell’Opera incominciata. In caso diverso io, non volendo fare la menoma cosa contro la Sua /92/ volontà, ne dispiacerLe menomamente, io prenderò il partito di ritirarmi da tutto, poiché, come Ella ben sa, non lavoro per me, ma per ubbidire a Dio ed alla Sua Chiesa al pari di Lei. Se il mio episcopato avesse qualche cosa di attraente potrei pensare meglio ai miei casi prima di espormi a perderlo, [f. 1164v] ma tutto all’opposto io non posso aspettarmi altro che spine, con una immolazione completa della mia persona, epperciò comunque sarà per andare la questione presente, nella sua parte odiosa sarà sempre un pieno trionfo pel mio amor proprio.

Monsignore Carissimo, lasciamo la questione da una parte, uno sguardo al crocifisso nostro redentore, il quale con un precetto formidabile al sacerdozio ed all’episcopato, precetto scritto col suo sangue divino, ci comanda di andare, di istruire, e di battezzare tutto il mondo... uno sguardo quindi al mondo infedele ancora nei cinque sesti, ed infedele negativo, perché la nostra debolezza e miseria ci impedisce di occuparsene e di fare per loro quello che i primi apostoli han fatto per noi; con questo specchio avanti sarà molto facile ad intenderci, e talmente ci intenderemo, che Ella più zelante di me supplirà certamente alla mia debolezza ed alla mia lontananza. Con questa speranza in cuore la lascio per partire alla volta dell’interno dell’Africa, ed abbraciandoLa nel S. crocifisso ho l’onore di rinnovarmi

D. E. V. R.ma

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o