Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo Padre

Ambabo-Tagiurra 30. Gennajo 1868

Le scrissi pochi giorni sono una lettera che ho messo nel piego di S. Em: il cardinale Prefetto; ora sull’istante della partenza per l’interno aggiungo ancora due linee per informarLa di tutto.

Dopo molte difficoltà, e dopo aver passato un mare di pazienza, eccoci alla definitiva partenza per l’interno; non ho risparmiato fatica ne sacrifizii pecuniarii per assicurare che il nostro viaggio non incontri qualche sinistro; non sarei partito se dal complesso non avessi potuto formarmi una tale conscienza rapporto alla nostra sicurezza [f. 1v] personale; tuttavia come si tratta di una strada stata chiusa agli europei dal 1845. in seguito a pregiudizj di queste popolazioni, forse le più barbare che vi siano, sempre ancora rimane qualche fondo di timore, che noi missionarj superiamo collo scudo della fede e della speranza in Dio il quale ci manda, disposti anche a morire se piacerà a Lui. Se mi riesce tutto il piano che ho in capo la missione cangierà di aspetto, ed io spero potermi fra poco ritirare nella mia caverna diletta.

La prevengo che ho ripetuto lettera di rinunzia a S. Em: il Cardinale Prefetto, e prego V. P. R.ma a fare in modo che l’ottenga, altrimenti io sarei esposto a fare qualche arbitrarietà. Relativamente al Successore [f. 2r] non ho voluto farne parola, perché ho tutta la ragione di credere che cotesti Signori non abbisognino dei miei consigli; ripeto, che se avessero desiderato di conoscere il vero stato delle cose avrebbero colto il momento che io era in Roma, chiamato da essi inutilmente...

Ella conosce quante processioni ho dovuto fare a Propaganda sempre inutilmente, quasi che mi facessero grazia a sentirmi per affari che toccano più direttamente la loro risponsabilità, che la mia di semplice loro vicario o meglio vice curato; prima della rimozione di Monsignore Wicicc dall’Egitto ho sempre creduto di avere qualche titolo di più nell’opera che mi occupa, ma dopo tale fatto e la rimozione di altri Vicarii apostolici gratuita, mi sono convinto [f. 2v] definitivamente che ho nessun titolo che mi leghi fuori dell’ubbidienza, la quale, come sappiamo, ha i suoi confini ragionevoli.

Le direi ancora molte altre cose, ma mi manca il tempo, Le scriverò appena sarò arrivato in Scioha per la prima occasione che avrò; allora potrò darLe qualche detaglio più importante, e dirLe più chiaramente il partito che prenderò.

Frattanto Ella preghi e facia pregare per me che Le sono sempre

Divot.mo figlio in S. Francesco
Fr: G. Massaja V.o

P. S. I miei saluti al caro Prefetto Nicola, al mio P. Prospero, ed al P. Rocco, non ommessi tutti gli altri della famiglia.