Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
procuratore del collegio dei Galla – Marsiglia

[F. 1r]M. R. P. Provinciale o esprovinciale amatissimo

Scioha 20. Febbrajo 1869.

Corre presto un’anno e mezzo dalla nostra separazione in Marsilia senza che Ella abbia scritto a me, ed io a Lei; colgo perciò l’occasione che ho per la costa per rompere questo lungo silenzio, e lo facio tanto più, perché il Vice prefetto distante di qui tre o quattro giorni, non può cogliere la circostanza improvvisamente presentatasi per farlo.

Dopo circa un’anno dal nostro arrivo qui, abbiamo finalmente ricevuto il primo corriere dalla costa, e fummo tutti afflitti di vedere nessuna lettera di Lei; Ella addurrà per scusa i di Lei affari, ma il pensiere della missione deve anche essere uno degli affari che meritano riguardo.

Il P. Prefetto (abba Jacob), il P. Ferdinando (abba Atanasio) si trovano a Finfinnì sui confini del regno dalla parte della missione nostra, paese Galla assegnatoci dal Re; solamente jeri sera ho ricevuto lettere, dalle quali so che stanno bene, ed incominciano a lavorare nella vigna del Signore. [F. 1v] Siamo separati, non per mancanza di ardore di cuori, ma unicamente per ubbidire a Dio, ed alle circostanze; il Re nell’accordare il luogo suddetto mise per condizione che io restassi presso di lui; d’altronde avvi qui un campo vastissimo da lavorare, per cui anche il S. Padre mi ha specialmente autorizzato.

L’avverto che ho dato le mie dimissioni, ed aspetto da un giorno all’altro risposta affermativa da Roma; per il momento sia avvertita, che relativamente agli interessi della missione in Francia, e specialmente rapporto al collegio ho rimesso ogni cosa nelle mani del Vice Prefetto, nominato mio Vicario Generale per tutta la Missione, con pieno potere, eccettuata solo la persona e la casa dove trovasi Monsignore Cocino, per rispetto alla sua dignità. L’aver domandato le mie di- /146/ missioni è stato il principale motivo il cangiamento delle circostanze che mi rendono impossibile l’amministrazione; non nascondo un secondo motivo, il disgusto cioè di vedere le cose del collegio andare a rovescio, perché Sua Eminenza il nostro Cardinale Prefetto ha voluto preferire l’amicizia particolare di Monsignor Place; di ciò se la vedremo avanti Dio; siamo tutti due vecchj, ma forze [f. 2r] egli comparirà avanti di me: perché oppresso dal peso delle dignità... mentre io sono un povero tapino per la santa causa delle anime redente da Cristo. Ho rinunziato al collegio, ma non lascio di pensarvi giorno e notte avanti Dio; Ella perciò assicuri tutti gli individui del medesimo che io non gli dimentico, e raccomandi loro di pregare per me e per la missione. Ho dato le mie dimissioni, ma con ciò intendo solo di esonerarmi da ogni risponsabilità avanti Dio, disposto a lavorare per la medesima sino alla morte a compimento del mio voto.

Ho ricevuto lettere da M.r Faugère e dal Signor d’Abbadie, dai quali ho avuto qualche notizia dello stato politico d’Europa, e dei nostri interessi; rimango come l’affare dei due cannoni sia stato dimenticato; Ella ne parli, perché in ciò il nome del governo Francese ne resta di mezzo, ed in certo modo anche la parola nostra a questo Re nostro protettore.

Mi saluti tutti, e mi raccomandi alle orazioni di tutti, specialmente dei nostri ragazzi, e del buon Curato Boron; l’abbracio in spirito nel S. crocifisso e sono

Fr: G. Massaja V.o

[F. 2v] Al M. R. P. Domenico / Es. P.le Cappuccino, e Procuratore / del Collegio Galla di / Marsilia //.