Massaja
Lettere

Vol. 4

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A monsignore Giovanni Marcello Touvier CM
Vicario apostolico dell’Abissinia – Keren

[F. 1r]Monsignore e Signor mio in G. C. Amat.mo

Litcé – Choha Vedi in fondo la precisazione sulla data 1. Luglio 187...

Ho ricevuto la Sua lettera di Maggio scorso, la quale mi fece gran piacere; Iddio facia che si verifichi ciò che Ella dice in mia lode, ma posso assicurarLa che nell’esame che facio di mia coscienza trovo ben tutt’altro sul conto mio che tengo con Dio. Il mio conta 30. anni di tempo vacuo; ciò che ho fatto è un bel nulla, e volesse Iddio contentarsi colla quittanza di un zero nel deve e paga, sarei ancora fortunato, ma tengo un fascio di miserie e di debiti, il quale mi fa spavento; la Sua lettera, se non altro ha il merito di farmi coraggio nella lotta sanglante che attualmente ci preme; Le notizie disgustose che Ella ci manda de[l] S. Padre, dei Vescovi, e della Chiesa fanno vedere che le prove non sono solamente per noi, ma per tutti i veri seguaci del crocifisso; è arrivato il momento di prova per tutti, piacia al nostro buon padrone e signore di accorciarla in sollievo dei deboli suoi figli.

Ella suppone che abbiamo fatto qui del gran bene, invece L’assicuro che abbiamo fatto un bel nulla. [F. 1v] Quando sono venuto, or sono presto otto anni, nel paese di Choha, sono venuto non per restarvi; neanche pensava di occuparmi dei Galla di Choha, i quali formano i due terzi del regno, ma io aveva domandato il solo passaggio, questo buon Re Menilik mi trattenne come per forza, e mi obligò ad occuparmi dei paesi Galla del regno, i quali, come saprà, sono mescolati coi cristiani; in contatto con questi, forzato ad esercitare il ministero ai medesimi, in otto anni sono arrivato a contare circa trenta communioni; ebbene creda, caro Signor mio, che questi pochi, nell’ultimo avvicinamento del Re Joannes, e del Vescovo ere- /245/ tico, per timore tradirono quasi tutti... i cristiani di Choha sono mille volte peggiori di quelli del Tigre e [si] fanno un giuoco di Dio e della Fede... ecco il quadro istorico che prova quanto sopra... gli indigeni che vengono e contano meraviglie di me sono mentitori; il Re Menilik stesso non ha per noi che un[’]affezione puramente temporale nel suo cuore, educato alla corte di Teodoro coi protestanti, è più protestante che altro...; ha la sola buona qualità di avere una vera passione per gli europei, ma poi in materia di Fede è un vero caos, e lascia vedere a nessuno il suo cuore; egli ci ama, ma onora i nostri nemici, e come è debole nel suo governo, questi hanno tutta la libertà d’insinuarci come loro piace...

[F. 2r] Ultimamente, pendenti le trattative tra Menilik e Joannes, i nostri nemici qui mi qualificarono come causa della guerra tra i due principi in facia al publico, ho dovuto scrivere una lettera, nella quale per il Sangue di nostro Signore pregava Minilik di fare la pace, offerendomi come pecora da uccidersi in consacrazione della pace suddetta, secondo l’uso del paese; dopo tutto ciò, sono qualificato come uomo che si mischia di cose politiche; ma lasciamo questi argomenti lugubri...

Walde Ghiorghis mi portò fedelmente i 90. talleri che il suo santo procuratore mi spedì, e come questi fra pochi giorni deve partire di nuovo per la costa, Le scriverò più a lungo, e scriverò anche al sempre caro nostro Pascià Mussingher in risposta alla sua lettera, la quale mi ha fatto tanto piacere; oggi il corriere trovato all’improvviso, parte sul momento e non mi permette di aggiungere altro –

Ella abbia la compiacenza di abbraciarmi tutti i suoi compagni, in specie M.r Defleau [Duflos] che tanto pensa a noi; Le bacio il S. annello, e sono tutto

Suo Servo
Fr: G. Massaja V.o

[F. 2v] A Sua Eccellenza R.ma / M.r G. Touvier V.o Ap.o / Dell’Abissinia, o chi per / esso. / Massawa //. [Questa lettera, propriamente del 1875, è da collocarsi tra i nn. → 690 e → 691].