Massaja
Lettere

Vol. 4

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A monsignore Giovanni Marcello Touvier CM
Vicario apostolico dell’Abissinia – Keren

[F. 1r]Monsignore mio Amat.mo

Choha 12. Febbrajo 1874.

Colgo l’occasione che un mercante per nome Waldeghiorghis, persona molto conosciuta e provata che discende a Massawah per /255/ scriverLe due linee, onde domandare delle notizie di Lei, e dell’Europa, delle quali, dopo l’arrivo del P. L. Gonzaga, il quale le portò vecchie, ne siamo affatto privi.

Ho sentito con piacere dal suddetto Padre L. Gonzaga, che la casa della missione di Gondar è stata di nuovo rimessa in ordine, come pure molte altre case e chiese del Tigrè, ed ho ringraziato e ringrazio il Signore di tanta grazia accordataLe. La lontananza del Vescovo eretico deve lasciare a Lei un poco di tregua; non così di noi la vicinanza del suddetto ha messo, e mette qui un gran movimento contrario alla missione, il quale minacia o un’esilio, o un massacro, cosa immancabile, se l’imperatore Joannes verrà in Choha, non perché Egli sia capace di un tale eccesso, ma perchè la presenza del Vescovo Copto produrrà una crisi che l’imperatore stesso difficilmente potrà impedirlo; il partito copto qui è molto forte. Per darLe un’idea di ciò Le dirò che qui noi fin qui non abbiamo che oratorii privati e nessuna chiesa, negli stessi paesi Galla del regno; l’anno scorso un gran Signore Galla e grande impiegato ha voluto [f. 1v] farci una Chiesa; appena questa fu finita, quando si trattava di prenderne possesso, si sollevò un gran partito che ci minaciò; poco dopo forti minacie secrète obligarono il padrone a retrocedere e non sono ancora otto giorni che ho scritto al medesimo che la rinunziava per tenermi nel sistema precitato di oratorio secreto. Il Re ci ama, come ama in generale tutti gli europei e gli stessi ministri protestanti; più la nostra presenza qui ha risvegliato una gran simpatia ed anche una specie di partito per noi, ma il partito copto comprende quasi tutto [il] clero e basso popolo, epperciò immensamente superiore, impone al Re stesso, e la stessa simpatia di molti sollecita la crisi, la quale non mancherà, se Iddio non viene in soccorso con qualche mezzo straordinario. In vista di ciò ho domandato al Re una montagna deserta, specie di amba, dove sto costruendo per ogni caso di persecuzione; non contento di ciò sulle frontiere deserte ho mandato dei Cristiani, e penso farmi colà una colonia di rifugio presso gli stessi mussulmani. Il Re che mi ha trattenuto qui come per forza è piccato d’onore e ci proteggerà, ma non basterà... EccoLe il sunto di ogni cosa nostra, affinchè Ella non creda a tutte le dicerie che spargono i mercanti, veri sogni.

Passiamo ora agli affari di interesse. Se nelle di Lei mani esistono ancora dei fondi La pre- [f. 2r] go di rimettere al latore della presente Waldeghiorghis la somma di talleri 50. (dico cinquanta), o qualche cosa di più, se i fondi lo permetteranno, avuto riguardo ai bisogni della procura, fino a tanto che riceverà altro dall’Egitto o dalla Francia. La persona mi pare abbastanza sicura per una somma che sia inferiore ai cento talleri.

Il nostro servo Betà mi fa dire e mi fa scrivere che sarebbe disposto a venire qui; se si decide potrebbe venire con questo mercante, ed in tal caso l’occasione sarebbe ancor più sicura. Questo mercante potrà comprare mercanzie a suo capricio e mangiarsi il profitto in compenso, purché io riceva qui la somma intiera ricevuta in Massawah; facio questo per animare certi individui un poco mi- /256/ gliori a portarsi per le nostre corrispondenze, perchè sta appunto in ciò la gran difficoltà di questa missione.

Il M. R. P. Domenico esprovinciale nostro di Tolosa e nostro procuratore e commissario apostolico per questa missione deve fare un viaggio in Oriente, e se non è arrivato arriverà certamente sino ad Aden ed a Massawah, rapporto ai fondi della procura Ella potrà intendersi con lui, ed occorrendo il bisogno ne farà venire dall’Egitto o dalla Francia.

I miei saluti a tutti gli amici, specialmente agli individui della missione, dei quali tutti ho l’alto onore di professarmi

Divot.mo Servo
Fr. G. Massaja V.o V. A.

[F. 2v] A Sua Eccellenza / Monsignore Touvier / V. A. d’Abissinia, / (in assenza al Procuratore / della Missione, o chi per / esso) / Massawah / [in amarico] Dal capo dei preti Walde //.