Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale – Tolosa

[F. 1r]R.do Padre in G. C. Amat.mo

Echa-Eloy – Choha 5. Ottobre 1874.

Non sapendo chi dei Padri missionarii nostri trovisi sulla costa, intendo che la presente sia diretta a chiunque vi si troverà, onde far conoscere ai medesimi le cose attuali nostre per loro regola. Se vi si troverà il M. R. P. Domenico nostro commissario apostolico, mi intendo che la lettera sia a lui; in caso diverso, chiunque sia potrà leggerla, e poscia comunicarla al medesimo.

Prima di tutto dirò che grazie a Dio ci troviamo tutti in buona salute. Il M. R. P. Taurino, or Monsignor nostro Coadjutore consacrando trovasi sempre a Finfinnì col caro P. Ferdinando ed una parte dei giovani nostri. Il Padre Luigi Gonzaga si trova in Haman alla testa della casa nostra di Gilogov con alcuni altri dei nostri giovani. Io poi sto costruendo due altre case una in Echa-Eloy vicino a Fëkërie Ghëmb ed un’altra a rascià fra gli Adel, dove ho incominciato una piccola colonia in un paese deserto che incominciamo a coltivare, dove abbiamo una ventina di case cristiane. Stiamo preparando [f. 1v] diverse case per i missionarii che verranno. Se questi non vengono saremo obligati ad abbandonarle. La persecuzione dei Copti non ci permette di acettare chiese, ma siamo liberi di farne delle nuove a nostra volontà fra i pagani dei contorni; Menilik è sempre nostro amico, come è amico di tutti gli Europei anche protestanti, e ci favorisce per quanto può nel nostro ministero fra i Galla e fra i pagani dei contorni; se i cristiani di Choa vogliono venire da noi non gli impedisce; ciò basta per noi. Ecco poco presso lo stato delle cose nostre attuali.

La missione antica da me stabilita al Sud-ovest si trova un tantino in deperimento per la mancanza di preti, ed anche per la guerra che Menilik sta facendo da quelle parti, dove ha distrutto molti paesi, e minacia il resto; col tempo quei paesi si uniranno allo Choha, ed allora potremo più direttamente coltivargli di qui; per ora si trovano nella crisi della guerra, e non possiamo sperare gran cosa colà.

Qui il partito Copto minacia sempre strage o espulzione; il vescovo eretico minacia di venire in persona a tale effetto, ma noi speriamo in Dio, e fino a tanto che Meni[lik] [f. 2r] avrà fiato e forza abbiamo niente a temere, egli non è cattolico, ma inclina alla libertà del culto, e ciò ci basta.

Abbiamo sentito qui la promozione di Monsignore Ciurcia al Patriarcato di Gerusalemme, ed una tale notizia ha gettato il mio cuore in un caos rapporto all’amministrazione dei nostri fondi in Egitto; l’anno scorso aveva scritto al M. R. P. Domenico nostro commissario Apostolico di venire a vedere detta amministrazione; spero che sarà venuto ed avrà sistemato ogni cosa; in caso contrario cresce /259/ il motivo, ed è di tutta necessità che venga; non so ancora chi sia il successore, epperciò non scrivo, ed aspetto istruzioni del suddetto Commissario per scrivere.

Nel momento che scrivo, se i nostri missionarii si trovano in strada per la via di Aden e di Tagiurra, spero che ci porteranno i pochi fondi ed effetti rimasti in Aden consegnati dal P. Gonzaga al M. R. Padre Geremia; in caso contrario per l’anno venturo ci troveremo in grave bisogno di mezzi di ogni genere, e sarà di tutta necessità prendere qualche determinazione per spedire una somma sufficiente.

Qui noi siamo sempre al bujo delle notizie dell’Europa, di Roma, e del S. Padre; per carità non mancate di scriverci ogni cosa.

[F. 2v] Noi sapendo alle mani di chi arriverà la presente, chiunque sia sarà compiacente di dare notizie di noi, e salutare tutti, non obliando di raccomandarci alle preghiere dei medesimi, dei quali sono

Devot.mo Servo
† Fr: G. Massaja V.o

Al M. R. P. Domenico / Commissario Ap.o, o chiunque / dei missionarii Cappuccini che / si troverà più vicino //.