Massaja
Lettere

Vol. 4

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A sua santità Pio IX
pontefice massimo – Roma

F. 663rSantità

* Scioha 19 giugno 1876.

Oggi, giorno 30 della sua incoronazione a supremo capo della Chiesa, provo una grande consolazione nel pensare alla persona della Santità Vostra divenuto l’oggetto di ammirazione all’orbe cattolico, ed un mistero a tutti. Iddio che la sostenne per 30 anni sul campo delle dolorose battaglie che ebbero luogo dalla sua incoronazione sino al giorno d’oggi, pare che ci prometta di sostenerla sino allo scioglimento del grande enigma da lui solo conosciuto ed a tale effetto noi qui facciamo grandi voti. Io nel 31 anno di un’episcopato poco consolante, provo una sola pena ed è al pensare al giorno fatale che sentirò la notizia del di lei riposo per le gravi conseguenze che temo per tutta la chiesa di Dio e prego continuamente Iddio a risparmiarmi una tale pena con chiamarmi a sé prima che una simile catastrofe arrivi. Ciò le basti per il complimento di dovere in questo giorno e forse l’ultimo.

Un certo Pietro Arnoux negoziante francese venuto e rimasto qui circa 19 mesi viene a Roma con lettere e regali per lei mandato da questo Re Minilik, persona di un cuore ancora selvagio, e di una fede materiale, ed ancora eretico, benché affezionato a noi, forse per motivi temporali ma sinceramente, cosa che ci permette di esercitare qui il nostro ministero con prudenza, le dico ciò affinché sappia [f. 663v] regolarsi nella risposta che non mancherà certamente di fargli, nella quale, come spero, non mancherà fargli coraggio, e di ringraziarlo del servizio prestato fin qui alla missione, a fronte che gli eretici siano di ciò furibondi: I regali che le manda sono certamente di poco valore a Roma, ad eccezione della picola croce lavoro orientale eseguito dal miglior degli operai di Scioha. Il libro (I libri ce ne sono 2) è un libro di divozione di produzione indigena nel quale si trovano molte innesattezze, come sono quasi tutti i libri di creazione indigena. Nel caso che la Santità Vostra si risolvesse di mandargli qualche regalo come conviene, dovrebbero essere oggetti di Chiesa, secondo me, ma l’avverto che probabilmente simili oggetti saranno dati a chiese eretiche.

L’inviato Signor Pietro Arnoux è un nostro cristiano che ha dato buon esempio in questo paese: ha fatto qui i suoi doveri approssimandosi regolarmente ai sacramenti. Il medesimo ha passato qui 19 mesi e qualche mese in casa mia, ha veduto tutte le missioni nostre di Scioha, e se Vostra Santità ha tempo potrà avere dal medesimo detagli anche rapporto alla missione, per quanto è capace un secolare, con lui avvi un segretario-indigeno antico allievo della missione lazzarista, il quale sarebbe anche capace di tradurre la sua lettera in lingua Abissinia: la condotta di questo però non è eguale a quella del suo padrone.

/282/ Non prolongo di più questa mia per non attediarla, imploro la sua apostolica benedizione sopra [f. 664r] di me dei missionarii, e dei cristiani nostri in particolare, ed a nome di tutti le baccio il S. piede e sono

Ubb.mo figlio in G. C.
† F. G. Massaja V.o