Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al cardinale Alessandro Franchi
prefetto di Propaganda Fide – Roma

[f. 661r]Eminenza Reverendissima

* Scioha 19 Giugno 1876.

E questa la prima volta che ho l’onore di scrivere all’E. V. R.ma, a cui mi reco a piacere di felicitarle una copiosa messe nella vigna scabrosa dell’apostolato la parte più nobile e più sublime del ministero affidato al S. Padre dal nostro divin maestro.

Per questa prima volta non la trattengo di affari di questa povera missione forse la più miserabile di tutte le missioni del mondo, per lo meno la più disastrosa, se non la più sterile, come spero, la tratterrò unicamente sulla missione attuale spedita da questo Re al S. Padre ed a cotesto governo Italiano.

Il messagiere è un certo Pietro Arnoux negoziante francese, uomo cristiano, il quale ha lasciato qui il migliore esempio desiderabile sia colla riservatezza nella sua condotta, sia colla frequenza dei sacramenti. Pietro Arnoux è portatore di una lettera di questo Re Minilik al S. Padre, con alcuni regali d’oggetti d’industria del paese; la lettera è una lettera di complimenti al S. Padre, poiché Minilik è amico nostro ci lascia liberi nel ministero, ed anche ci favorisce in molte cose, ma è sempre ancora eretico con sentimenti del suo paese e dominato dal partito eretico che teme e non ama. Come credo che il S. Padre non mancherà di rimettere a V. Em. questo affare, nella risposta che si farà è bene [f. 661v] maneggiare tutte queste circostanze, facendo nel tempo stesso una lettera edificante, senza toccare troppo direttamente alcuni punti. Nel caso che il S. Padre si determini di spedire qualche regalo di contraccambio, come credo bene, conviene che siano oggetti di Chiesa colla prevenzione che simili oggetti potrebbero essere dati a chiese eretiche. Epperciò se sono vesti siano nuovi e non usati da noi e non benedetti, se poi saranno vasi sacri, è bene avere la medesima attenzione.

Col Signor Pietro Arnoux viene in qualità di segretario un giovane per nome Giuseppe, un antico allievo dei Lazzaristi d’Abissinia, il quale ad ogni caso sarebbe capace di tradurre la lettera del S. Padre a Minilik, debbo però avvertirla che questo giovane è un giovane di mondo, nella condotta molto diversa dal suo padrone.

Come il Signor Pietro Arnoux sudetto è rimasto quasi circa 19 mesi ed ha passato qualche mese in casa mia, ed ha visitato tutte le /283/ nostre case della missiV. Em.one potrà avere dal medesimo tutti i dettagli che vorrà, anche rapporto alla missione stessa, per quanto è capace un secolare.

Noi qui grazie a Dio siamo tutti bene, ma sempre afflitti per la mancanza di soggetti, e di communicazioni[.] Monsignore Cocino trovasi attualmente in Kafa, dove si recò ultimamente per la morte del P. Hajlù Michele sacerdote indigeno molto buono avvenuta colà. Monsignore Coadjutore Cahagne è sempre a Finfini paese Galla medio per le communicazioni colle missioni del sud-ovest, e trovasi accompagnato dal Padre Ferdinando. Padre Leone amministra le missioni di Ghera e di Gemma Kaka. Il Padre Louigi Gonzaga si trova in Haman paese Galla a due giornate da me. Io solo [f. 662r] mi trovo fra i cristiani nelle vicinanze di Ancober, dove abbiamo una casa per le relazioni col litorale di Tegiurra. Le missioni di Gemma-Lagamara e di Gudrù si trovano nelle mani di alcuni preti indigeni deboli per la mancanza di soggetti.

Eccola poco presso lo stato della missione come si trova. Ella nella sua nuova posizione non ci dimentichi. Io sono vecchio e dopo 31 anni di fatiche sono ancora obligato a restarmene solo senza un prete compagno fra questi poveri selvaggi, oppresso dal ministero e dall’amministrazione che mi pesa. Ella perciò abbia compazione di me, e preghi il signore affinché mi dia forza a scorticare la coda dell’animale che ancora mi rimane.

Colgo l’occasione per esternarle i sentimenti della più grande venerazione e bacciandole la S. porpora godo dirmi

D. Em. V. R.ma

Ubb.mo figlio in G. C.
† F. G. Massaja V.o