Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al Marchese Orazio Antinori
capo della spedizione geografica Italiana – Aramba

[F. 1r]Signor Marchese Ill.mo

Fekerie Ghemb 3. Settembre 1876.

Il Procuratore del Rè Azzage Walde Gabriel mi scrive che riesce a lui molto difficile far passare le loro Signorie dalla parte di Arramba e di Wanenamba, dove io pensava di trattenermi con loro, egli desidera che vadano seco lui direttamente in Ankober, dove si trova il necessario per il vitto. Sarebbe solo sino a tanto che tutti i loro effetti siano radunati, perché allora è cosa decisa che anderanno a Licée, dove aspetteranno gli ordini del Re. Essendo così, quando saranno in Ankober penseremo alla maniera d’incontrarci; se non altro io verrò a Licée, dove aspetteremo insieme gli ordini del Re, e parleremo di tutto ciò che occorre.

Per me sarebbe stato un gran piacere passare con loro qualche giorno a Wanenamba, paese che mi appartiene, e dove aveva già dato ordine di preparare per quanto comporta la mia povertà; [f. 1v] colà avrei dato loro alcuni avvisi necessarii per conservare la loro dignità in questo paese; questo mio piano è andato a monte, perché gli impiegati del Re non hanno trovato il loro commodo; comunque faciano oggi come possono, solamente guardino di prendere con loro tutto il necessario, segnatamente per il vestito, benché sia certo che il Re darà loro il necessario.

Mi arriva in questo momento il suo biglietto, dal quale conosco ora solamente la loro posizione molto penosa. Con questo corriere Le /290/ spedisco una quantità di emetico, e qualche dose di kinino; in caso di essere sorpresi dalla febbre, L’avverto che è una febbre biliosa, la quale domanda l’emetico in avvanzo, e poi il kinino.

Se il Procuratore del Re Azzage Walde Gabriel acconsente che restino a Farri sino all’arrivo della carovana, io spedirò ancora altri messaggieri, e così sarò al corrente di ogni cosa; in caso diverso spedirò ad Ankober, e là combineremo sul modo di ritrovarsi insieme.

Rapporto agli effetti, se questi sono ben legati non avvi gran pericolo che si perdano; solamente lasciino qualcheduno [f. 2r] fido alla custodia dei medesimi, il quale si renda conto del dove vanno, ed a chi sono consegnati.

I miei saluti ai due compagni della Spedizione, e mi creda, quale ho l’onore di raffermarmi

D. S. V. Ill.ma

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o