CIRAAS
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Le chiese romaniche del Monferrato sono ricche di contaminazioni di stili diversi.
Vale la pena di soffermarsi sulle loro decorazioni architettoniche per la presenza di influenze islamiche negli archi e nei motivi decorativi e anche di remota ispirazione classica in alcuni capitelli copiati senza comprenderne la forma originaria.
Chiesa dei Santi Nazario e Celso a Montechiaro
Campanile dei Santi Nazario e Celso a Montechiaro
Archi falcati di San Secondo a Cortazzone, San Nazario a Montechiaro e San Marziano a Viarigi
A destra San Secondo di Cortazzone porta laterale con arco falcato
A sinistra arco falcato della moschea di Cordoba
Capitello di San Lorenzo di Montiglio; a destra particolare dello stesso, di San Costanzo al Monte e di finestra absidale di Sant'Abondio a Como; in basso intreccio in un capitello di San Sigismondo a Rivolta d'Adda (Cremona) e in una finestra di San Secondo di Cortazzone
Finestre di San Martino di Montafia con intrecci
Influenza classica sui capitelli romanici A sinistra capitello corinzio dal Tempio Flavio a Leptis Magna 93-94 d. C. A destra capitelli romani reimpiegati nella prima cattedrale di Asti (VIII sec.) In basso a sinistra capitello di Santa Maria del Vezzolano: interpretazione corretta della foglia di acanto del capitello corinzio classico. In basso a destra capitello di San Secondo di Cortazzone con foglie di acanto travisate, non copiate correttamente e rese simili a conchiglie.
Pisa Battistero, capitello corinzio, a destra lo stesso capitello deformato per poter meglio comprendere la stilizzazione dei capitelli di S. Secondo di Cortazzone che imitano in modo primitivo il tipo corinzio classico.
Decorazione sopra l’ingresso principale della chiesa di San Secondo a Cortazzone. A sinistra un piccolo capitello corinzio con foglie d'acanto rozzamente riprodotte e poi singolarmente accostate in orizzontale a formare un fregio lineare
Particolare della facciata con le foglie d'acanto usate in sequenza decorativa. A sinistra il piccolo capitello corinzio
Capitelli romanici con foglie d'acanto a confronto: abbazia di Rambona a Pollenza (Macerata), cattedrale di Vieste (Foggia) e cripta della cattedrale di Aosta dove la foglia d'acanto schematizzata è diventata irriconoscibile.