Il nome fa riferimento ad una antica disciplina di lotta, praticata nella Grecia classica. In età cristiana il nome venne reinterpretato nel senso della lotta per la fede.
Pochissimi dati abbiamo su questo santo giovinetto, discendente di una nobile famiglia, che essendosi convertito al cristianesimo morì ad appena quattordici anni durante la persecuzione di Diocleziano.
Gli Atti del martirio, a noi pervenuti in una redazione piuttosto tarda, arricchiscono la vicenda di particolari fantasiosi; a celebrare il processo sarebbe stato l’Imperatore in persona, che essendosi commosso per la giovane età e la bellezza del ragazzo, cercò in tutti i modi di convincerlo a sacrificare alla propria persona; di fronte alla tenace resistenza del fanciullo lo fece, a malincuore, decapitare.
Sul luogo del martirio, poco fuori Roma, sulla via Aurelia, per iniziativa di Papa Simmaco sorse presto un santuario, ed il culto del Santo si diffuse in tutta Europa, fino in Inghilterra.
Il Santo a volte è confuso con altri personaggi dello stesso nome: San Pancrazio di Taormina, Vescovo e Martire, ed un San Pancrazio milite della Legione Tebea.
San Pancrazio è patrono dei giovani dell’Azione Cattolica.
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