Vita e missione del
Mons. Francesco Cagliero IMC
Documenti
Ricordo di Suor Gaetana

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8. Ricordo di Suor Gaetana

Istituto
Suore Missionarie della Consolata
Casa Generalizia
Nepi (Viterbo)

J.M.J.

Nepi, 14 ottobre 2002

In memoria della carissima Sr Gaetana (Emmelia Cagliero)

Sr. Gaetana Cagliero ci ha lasciate per il Cielo mercoledì 14 agosto alle ore 02, nella Casa Allamano, la casa di riposo delle missionarie della Consolata in Tanzania, dove si trovava da quattro anni.

Aveva 91 anni compiuti ed aveva appena celebrato, con altri missionari e missionarie, il suo 65° anniversario di consacrazione al Signore, ancora pienamente cosciente.

Suor Gaetana
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Nel 1949 era partita come missionaria per il Tanzania, la stessa missione dello zio missionario, mons. Francesco Cagliero, primo Vicario Apostolico della diocesi di Iringa.

Sr. Gaetana ha speso in Tanzania 53 anni della sua vita, e durante tutti questi anni ha lavorato solo in due missioni: 36 anni a Tosamaganga e 13 anni a Mafinga. Tuttavia questi pochi dati racchiudono la sua lunga e feconda vita missionaria.

Era una donna dotata di ricche qualità naturali, radicata saldamente nella fede robusta ricevuta nella sua famiglia e nella parrocchia, missionaria convinta ed entusiasta al di sopra delle attività che svolgeva.

Durante tutta la sua vita missionaria ha esercitato un incarico insolito per una missionaria: quello di procurare, a nome del Vescovo della diocesi, il necessario per tutte le missioni dell’allora molto vasta diocesi affidata ai missionari, e poi nel seminario di Mafinga.

Pensando a Sr. Gaetana, alla sua saggezza, sollecitudine e prudenza nello svolgere la mansione affidatale, mi si presenta alla mente la figura evangelica “dell’amministratore fedele e saggio che il Padrone ha messo a capo dei suoi servi perché al momento opportuno dia a ciascuno il suo cibo...” In questo ufficio fu davvero la donna saggia e forte, esigente ed energica ma anche materna e piena di delicatezza, con grande cuore, povera per sé e attenta ai bisogni degli altri, piena d’amore per tutti.

Sr. Gaetana non ha mai insegnato catechismo né preparato alcuno ai sacramenti con una catechesi metodica. Ha invece vissuto la sua vita missionaria e testimoniato la sua fede a tanta gente che quotidianamente avvicinava a motivo del suo lavoro. Insegnava il catechismo in modo spicciolo, occasionale; esprimeva la sua missionarietà approfittando di ogni occasione per dire a tutti la Buona Novella: “Gesù è il Signore e Salvatore, ascoltare e seguire Lui è la Vita eterna”.

Ha avvicinato tanta gente: operai che l’aiutavano nel suo lavoro, donne che le portavano i prodotti dei loro campi, bambini e adulti che venivano da lei per chiedere aiuto e consiglio, giovani delle scuole di Tosamaganga e del seminario di Mafinga.

Comunicava con la gente, non tanto con la lingua del popolo che lei non aveva mai imparato a perfezione, ma con il suo sorriso che donava a tutti e sempre. Tutti la ricordano per quel suo sorriso e per la sua bontà.

Un’altra dimensione importante della sua vita fu la sua preghiera missionaria. Pregava il rosario mentre andava e veniva durante il suo lavoro; poi, nel corso dei lunghi quattro anni di infermità, quando, a causa delle sue gambe ormai consumate, era costretta nel suo letto o in carrozzella, la sua preghiera era incessante come lo era la sua offerta missionaria. Portava sempre con sé almeno tre corone del Rosario, per timore di non trovarne una quando ne aveva bisogno.

Il suo funerale fu presieduto dal Vescovo di Iringa, mons. Tarcisio Ngalalekumtwa che ha concelebrato con 24 sacerdoti. La partecipazione di molte religiose, soprattutto della congregazione delle Suore Teresine fondate dallo zio, mons. Cagliero, e da moltissima gente che l’aveva conosciuta personalmente o che aveva sentito parlare di lei, fu una sentita dimostrazione di affetto e di stima per la testimonianza della sua generosa vita missionaria.

La vita di Sr. Gaetana, consacrata e vissuta per la missione è un modello per tutte noi, sue sorelle, ma la testimonianza della sua fede, la sua vita di preghiera e di offerta, l’accoglienza piena d’amore verso ogni persona, è un esempio che tutti possono imitare.

Ora riposa nelle stesso cimitero dove sono sepolte numerose altre sorelle e confratelli missionari, a pochi metri dalla tomba dello zio, mons. Cagliero.

Tosamaganga, la cittadella di Dio continua ad accogliere queste vite donate alla Missione come seme che muore per la Vita.

Suor Virgiliana Duravia

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“ Andate in tutto il mondo ed annunciate il Vangelo ad ogni creatura ”.

Stamane, all’annuncio del ritorno alla casa del Padre di Sr. Gaetana, mi sono venute alla mente le parole di Gesù ai suoi discepoli nell’inviarli ad annunciare la Buona Novella del Regno a tutti gli uomini. Certamente, pensai, tra gli inviati c'era anche Sr. Gaetana, quelle parole di Gesù erano anche rivolte a lei, la famosa “Madre Cagliero” come scherzosamente veniva chiamata da alcune di noi e dai reverendi Padri. Sr. Gaetana, molto fiera dell’illustre suo zio mons. Cagliero, ha speso tutta la sua vita, una grande distesa di anni, in Tanzania.

Suor Gaetana
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Donna di carattere forte e volitivo, talvolta leggermente spigoloso, si è data completamente, anima e corpo al servizio che il Signore le richiedeva attraverso l’obbedienza. Dotata di spirito pratico, come una brava mamma di famiglia servì per anni ed anni sorelle e fratelli missionari nella gestione del magazzino di Tosamaganga. Chi arrivava dalla missione e aveva bisogno di qualsiasi cosa, sapeva dove andare e in quale posto aveva sede... la Provvidenza.

Sr. Gaetana serviva, provvedeva, esortava... e il suo grande cuore sapeva farsi in mille per i bisogni di chi si rivolgeva a lei. Sotto la scorza lievemente rude si nascondeva un grande cuore pieno di bontà e di sollecitudine.

Quando lasciammo Tosamaganaga, Sr. Gaetana fu destinata al Seminario di Mafinga con le mansioni di economa e servizi vari per quella comunità. Fu a Mafinga che ebbi modo di conoscerla un po' più, in quando mi fu dato di essere la sua... “pedicure!”. Sr. Gaetana si dava da fare in tutti i modi per le tante necessità materiali, ma la sua attività era frutto di tanta preghiera, e la preghiera ne era sostegno; una preghiera semplice, continua, colma dello stupore dei piccoli del Signore.

Quando la salute declinava piano piano, la sorella si sforzava di continuare come se nulla fosse e spesso nascondeva le sue sofferenze fisiche o morali con le sue caratteristiche, fragorose risate. Venne il tempo del peggioramento e della malattia che trascorse in casa Allarnano dove fu curata con premura ed amore, finché Sorella morte non venne a dare compimento a questa esistenza terrena tanto preziosa, tutta del Signore e delle persone.

Anche se Sr. Gaetana non ha potuto esplicare un apostolato diretto, ha saputo realizzare missionariamente al cento per cento la sua vita, convinta che in ogni fratello e sorella missionaria che serviva c'era Gesù che l’attendeva. Ha sempre svolto il suo compito con gioiosa serenità, senza recriminazioni, felice di ciò che il Signore voleva da lei.

Il suo esempio mi è di sprone nella vita di ogni giorno ad usare del tempo con la “busara” (saggezza) evangelica che ebbe lei, identificandosi alla donna esemplare di cui parla la Scrittura nel libro dei Proverbi: “Una donna pefetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore”.

Rendo grazie a Dio per il dono di questa Perla preziosa che fu e che è Sr. Gaetana.

Suor Magda Boscolo

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Sr. Gaetana ci ha lasciate; l’abbiamo appena sepolta nel cimitero di Tosamaganga, e mi sembra incredibile che tanta vitalità e tanta forza si sia fermata, immobile sotto un tumulo di terra.

Senza dubbio è già in paradiso, e mi domando se lassù ci saranno dei magazzini per le provviste, perché se i magazzini ci sono, certamente il Signore li avrà affidati a Sr. Gaetana, la quale se ne occuperà con l’efficienza ed il senso di responsabilità con cui l’ha fatto sempre.

Aveva una capacità incredibile di lavorare; non si tirava mai indietro per quanto pesante e faticosa fosse l’attività da svolgere. Era abituata a lavorare sodo, e lei operava in tutto senza badare ai sacrifici e alle fatiche richieste.

Una volta le domandai come mai la sua vita missionaria era stata sempre impegnata nello stesso lavoro, e se lei non aveva mai desiderato di occuparsi d’altro, di svolgere un’altra attività. Mi rispose: “San Paolo dice che noi formiamo un unico corpo dotato di tante membra. Perciò in questo corpo non possiamo essere tutti testa, ci vogliono anche le gambe e le braccia. A me Dio ha dato delle gambe e delle braccia robuste per lavorare, ed io sono contenta di questo”.

Sr. Gaetana aveva un temperamento forte, a volte impulsivo ed autoritario che le causava tanta sofferenza e umiliazioni, ma lei era sempre pronta a chiedere perdono per questi scatti; per questo gli operai, la gente, tutti le volevano bene, scoprivano in lei un cuore materno che si impietosiva e si commuoveva facilmente.

Parlava volentieri con le persone, si interessava dei loro problemi, ascoltava tutti con cuore semplice. Qui a Mafinga dove lavorò per 13 anni nel seminario dei Padri IMC, tutti ricordano ancora “mama” Gaetana.

Cara Sr. Gaetana, adesso dal cielo, con cuore ancora più grande e più tenero continuerai certamente ad ascoltare ed accogliere le loro e nostre richieste. Fai un bel po' di akiba (riserva) di grazie di Dio per tutte le nostre necessità.

Suor Isabel Guaycochea

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Voglio ringraziare Sr. Gaetana per il suo donarsi al Signore fino alla fine come Lui ha voluto. Ritornando presso la sua tomba in occasione di un altro funerale, la vidi coperta di tanti fiori e spighe di grano. Mi sono commossa pensando a questa sorella nel suo incarico di magazziniera a servizio delle missioni nella diocesi di Iringa; il suo ricordo ha riempito il mio cuore di ammirazione e di gratitudine. Tanto bene è stato possibile in Tanzania grazie alla sua cura premurosa per la nostra salute materiale, e anche per quella spirituale, dato che ella accompagnava la sua attività con tanta preghiera.

Nel corso dei molti anni che lei ha speso in questo lavoro sono cresciuti nei nostri seminari i numerosi Sacerdoti e Vescovi della Chiesa locale; e, negli anni della sua terza o quarta età, i piccoli del seminario minore IMC di Mafinga hanno beneficiato della sua sollecitudine per il loro fabbisogno materiale di ogni giorno. Ciò che la distingueva, nel maneggio di tutto quel grano, granoturco e viveri vairi, era la grande gioia con cui si dava da fare, perché in tutti coloro che serviva lei sapeva vedere il volto di Dio. Nella vita di Sr. Gaetana, non sono mancati i momenti difficili, fino a quello dolorosissimo della malattia, della forzata inattività che la rendevano dipendente dagli altri, in tutto.

Certamente Padre Fondatore e il suo venerato zio l’hanno aiutata in questo passo. Adesso, con la preghiera, otterrà anche a noi di saper fare tesoro del tempo che vola, e di essere buon grano che si lascia trasformare per divenire pane buono per i fratelli.

Sr. Franca Lidia Cochis

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Sono ritornata in Casa Allarnano dopo più di due mesi di assenza, e Sr. Gaetana se n'era già andata. Immaginavo che non l’avrei più trovata come mi sono mancati, e mi mancano tuttora quei suoi vivissimi occhietti azzurri, ora sprizzanti gioia, ora furbetti, ora melanconici, specie negli ultimi tempi di sofferenze fisiche e spirituali.

Suor Gaetana
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Non avevo conosciuto la Sorella nei suoi anni di intensissima attività, ma ne avevo avuto l’assaggio, incontrandola nel seminario minore IMC di Mafinga, dove ancora aiutava, in veste di responsabile delle provvigioni, ad assicurare il cibo necessario alle numerose bocche di giovani in crescita. Ne avevo notato l’operosità e l’occhio attento ai bisogni di tutti, impaziente talvolta, per le lentezze di qualsiasi tipo, compresa la sua, inevitabile ormai, dati gli acciacchi.

Poi giunse il momento in cui fu obbligata a fermarsi e quindi a trasferirsi a Casa Allamano. AlI'inizio fu autosufficiente, ma presto, a causa di quella semplice scivolata dal letto su cui era seduta e che l’aveva insaccata nella sua colonna vertebrale già decalcificata, la carrozzella diventò quasi parte di se stessa. Rapidamente imparò a muoversi con essa per la casa. Ma gli anni erano molti; tutti li aveva spesi a servire, ad aiutare, fin da quelli giovanili trascorsi in famiglia di cui era la primogenita. Le forze, gia così scarse, si andavano affievolendo giorno per giorno. Nonostante tutto, Sr. Gaetana stette al gioco, senza mai cessare di aspirare alla perfezione, rammaricandosi per le angolosità del suo carattere forte e pronto, sempre però disposta a ricominciare. Quanto ho goduto, personalmente, della presenza di questa nostra veterana che sapeva stare sulla breccia della ricerca della perfezione, senza lasciarsi andare!. Così lei ricercava il colloquio con la sua superiora e anche con le sorelle che potevano ascoltarla, e accoglieva qualunque aiuto fraterno che le vemsse offerto.

Un altro pilastro del nostro amato Istituto non se n'è andato, ma è stato ripiantato nella parte eletta dello stesso. Don Alberione diceva che “la morte di una consorella non impoverisce l’Istituto, ma lo arricchisce di un membro che d’ora in avanti non potrà più andar giù”, per cui, quando prego da sola per Sr. Gaetana, non uso il Requiem bensi il Gloria, per il dono della sua vita e... della sua morte. Arrivederci a presto!

Suor Pier Firmina Ravizzotti

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Sr. Gaetana temeva il momento della morte, ma il Signore che ci conosce profondamente e ci ama, sa prepararci e scegliere molto bene il modo e il tempo per venirci e prendere e portare con sé.

Ricordo che lo scorso anno, nel periodo di preparazione al giubileo di fondazione dell’IMC, la Sorella si era ammalata di broncopolmonite con conseguenze cardiocircolatorie ed alta temperatura; per oltre una settimana si mantenne in questo stato. Si stava accanto a lei giorno e notte trattandosi di una situazione a rischio. Fu durante quelle soste prolungate accanto a lei che ebbi la grazia di cogliere le preghiere che scaturivano incessantemente dal suo cuore, e mi resi conto allora di quanto amasse. Non riusciva a parlare chiaramente, ma nel suo sforzo per esprimersi si poteva percepire la rinnovata offerta della vita, le preghiere per l’Istituto, per i nostri Confratelli, per le vocazioni, per la perseveranza dei chiamati. Diedi a conoscere tutto questo alle persone da lei ricordate perché sapessero in che misura erano rimaste nel suo cuore.

Da quella crisi si riprese, ma non completamente; rimase infatti molto delicata. Lei se ne rendeva conto e spesso mi chiedeva di starle vicina, di non lasciarla sola.

Desiderava la compagnia e gradiva le numerose visite che riceveva dai Padri, dalle Sorelle, dalle Suore Teresine e da coloro, soprattutto, che erano vissuti con lei e avevano goduto della sua grande generosità.

Amava molto le sorelle ed i confratelli; le era di conforto il pensiero di aver potuto servirli, e pregava molto per loro, specie in questo ultimo periodo.

Negli ultimi tempi, sentendo le forze venire meno, trascorse alcuni giorni in uno stato di sofferenza morale, di angoscia, ma il Signore le fu sempre vicino con la sua grazia, e, alla vigilia della festa dell’Assunzione di Maria, la portò con sé in paradiso.

Carissima Sr. Gaetana, tu che tanto hai amato i nostri due Istituti e li hai generosamente serviti ottieni anche a noi, con la tua preghiera, di impegnarci a formare una vera familia come desiderava il nostro Fondatore.

Suor Gianna Maria Alessi

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Il ricordo di Sr. Gaetana per me è legato a quello dello zio, a monsignor Francesco Cagliero. Ho presente quel giorno di ottobre del 1935, quando ci è stata comunicata la notizia della sua morte, a causa di incidente automobilistico, a Iringa. Sr. Gaetana era allora novizia, ed io mi preparavo per entrare in postulandato.

Parecchi anni più tardi ci siamo trovate tutte e due in Tanzania, ed un giorno, nel cimitero di Tosamaganga proprio davanti alla tomba di mons. Caghero, pregammo insieme ricordando quel giorno.

La mansione affidata a Sr. Gaetana e da lei svolta con tanto amore e competenza a Tosamaganga e poi altrove, fu quella di magazziniera: dapprima a servizio della Diocesi, poi dei seminari. Un lavoro impegnativo il suo che la costringeva a uscite frequenti in tutti i tempi e a faticose camminate nei grandi piazzali di Tosamaganga. Nonostante le sue incombenze, Sr. Gaetana era sempre puntuale alla preghiera e agli altri incontri comunitari. Se si trovava in ritardo con la contabilità od altri lavori, rubava il tempo al sonno per eseguirli.

Vissi con lei in comunità per un buon tempo: io incaricata della cucina e lei dei magazzini. Quando aveva un momento di tempo libero veniva a trovarmi sul lavoro, mi aiutava, mi incoraggiava, mi consigliava, proprio come una sorella maggiore. Così faceva anche in occasione di feste: era sempre pronta ad aiutare in tutti i modi ed il suo aiuto era quello di una persona esperta, di grande praticità e ricco di fraternità. Le sono stata tanto riconoscente e lo sono tuttora.

Per le incombenze concernenti il magazzino, Sr. Gaetana aveva anche un buon numero di operai da seguire; assorbita dalle tante preoccupazioni e provata dalla stanchezza, a volte diceva con una specie di rammarico: “Come vorrei poter andare un po' in Chiesa davanti al buon Dio!”

Dovuto al suo assillante e faticoso lavoro, il suo parlare era qualche volta un po' secco, duro, ma lei.. che lo riconosceva.. sapeva sempre chiedere perdono, non solo, a volte anticipava le sue scuse dicendo: “Qualche volta sono nervosa, ma tu non darci peso, per favore!” E allora, quando capitava, le dicevo fraternamente: “facciamo buon viso a cattiva sorte!”, e lei mi ringraziava dicendomi che le facevo proprio piacere.

Sr. Gaetana ha dovuto soffrire non poco per le numerose disgrazie occorse alla sua famiglia, ma sempre ha saputo accettare e soffrire con fede, sicura che il Signore avrebbe tenuto conto di tanto dolore anche a beneficio delle anime ancora lontane da Lui.

Poi venne la sua ultima infermità. Quando andavo a trovarla non aveva molte cose da dirmi, tranne che ripetermi sempre la stessa richiesta di preghiere perché potesse prepararsi bene all’incontro finale per andare presto in Paradiso con il Signore. Ora, certamente Lui ha esaudito questo suo desiderio accogliendola e ricompensandola del gran bene operato.

Cara Sorella, grazie di tutto l’aiuto materiale e spirituale che mi hai offerto a suo tempo, continua a pregare per noi che ancora siamo in questo esilio.

Suor Amata Dominici

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Sr. Gaetana (Emmelia Cagliero)
Nata il 15.06.1911 a Casteinuovo Don Bosco, AT
Entrata il 12.11.1934 a Torino
Prima professione il 02.07.1937 a Sanfré, CN
Destinazione missionaria: 27.04.1949 Tanzania
Morta il 14.08.2002 a Iringa, Tanzania

Suor Gaetana
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645. Sr. Gaetana Cagliero, professa perpetua morta il 14 agosto 2002 a Iringa, Tanzania, in età di 91 anni con 65 di professione.

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