Presentazione
Sul Golgota Gesù venne inchiodato sulla croce, spogliato di tutto. Anche l’unica cosa di sua proprietà su questa terra, la tunica, era finita nelle mani dei soldati. Eppure in quel momento supremo Gesù si accorse di avere ancora qualcuno che gli era particolarmente caro: sotto la croce c'era sua madre. Allora disse al discepolo che era con Lei, e a tutta l’umanità: "Ecco tua madre". Così aveva dato veramente tutto.
Vediamo come Don Bosco ha fatto sue quelle parole di Gesù. Ripeteva spesso ai suoi ragazzi: "Tutto, proprio tutto, fino all’ultimo mio respiro, tutto sarà per voi". Per questo, come Gesù, ha donato ai suoi ragazzi, alla Congregazione e a tutta la Famiglia Salesiana, insieme alla sua vita, anche la sua mamma.
E come Maria è un dono inestimabile per la Chiesa, Mamma Margherita è un dono che ancora non abbiamo finito di scoprire per la Famiglia Salesiana.
Oggi è fuori dubbio l’importante ruolo che ebbe Mamma Margherita nella formazione umana e cristiana di Don Bosco, come pure nella creazione dell’ambiente educativo di Valdocco. La sua presenza materna ha certamente molto contribuito a rendere "familiare" il clima di Valdocco. Grazie a lei, la robusta paternità di Don Bosco si è armonizzata con la comprensione, la dolcezza, l’attenzione e l’affetto che nascono dal cuore di una madre. È questo il fascino del sistema educativo salesiano.
Don Egidio Viganò lo ha espresso con queste parole: "L'eroico trasloco a Valdocco di Mamma Margherita servì ad impregnare l’ambiente di quei poveri giovani dello stesso stile familiare da cui è sbocciata la sostanza del Sistema Preventivo e tante modalità tradizionali ad esso legate. Don Bosco aveva sperimentato che la formazione della sua personalità era vitalmente radicata nello straordinario clima di dedizione e di bontà della sua famiglia ai Becchi e ha voluto riprodurne le qualità più significative all’Oratorio di Valdocco tra quei giovani poveri e abbandonati". (1)
Il primo ricordo di Don Bosco infatti è la mano di sua madre, quando accompagna il piccolo Giovanni fuori della stanza dove è spirato il papà. Egli stesso racconta: "Povero figlio", disse mia madre, "vieni meco, tu non hai più padre". Ciò detto, ruppe in forte pianto, mi prese per mano e mi trasse altrove, mentre io piangeva perché Ella piangeva".(2) La mano di Margherita, che pure è straziata dal dolore e dall’apprensione per il futuro, è dolce e ferma: non lascerà mai i suoi figli.
Disponendoci a celebrare i 150 anni della sua morte, avvenuta a Torino il 25 novembre 1856, la sua attraente figura può diventare uno stimolo per rafforzare la nostra scelta per la pedagogia della bontà, quella che apre le porte del cuore, e anche un modello per le mamme e le famiglie d'oggi.
Margherita Occhiena è una mamma molto "moderna": la responsabilità della famiglia è tutta sulle sue spalle. La classica battuta sulle madri oggi dovrebbe suonare così: "La mamma è sola!". Oggi, le mamme sono sole in molti modi: perché hanno un doppio lavoro, fuori e in casa, o perché sono separate con i figli a carico o perché, nella maggioranza dei casi, sono lasciate sole nel compito di educare i figli. "Mio marito di queste cose non si interessa", dicono, quasi a giustificare una distrazione che è in realtà una colpa grave.
Mamma Margherita è anzitutto presente tra i ragazzi dell’Oratorio, che sente figli suoi, come lo è Don Bosco. Il suo è un amore totale ed effettivo, fatto di poche parole e molte azioni, un esempio continuo, una donazione assoluta. E una contadina analfabeta, ma ricca di infinita saggezza e di raro equilibrio.
Per questo sono grato a Don Teresio Bosco che in queste pagine vivaci e sapientemente "acquerellate" ci dona una Mamma Margherita viva e avvincente, consentendo a tutta la nostra Famiglia di riscoprire una delle più importanti sue radici.
Nella vita di Mamma Margherita gli insegnamenti pedagogici e catechistici non sono mai teorizzati, ma scaturiscono immediatamente dalla lettura degli episodi di vita o dalle sue parole semplici, sagge e piene di fede, frutto di esperienza di vita e di sapienza cristiana. Nella loro sostanza quegli insegnamenti continuano ad essere validi, non invecchiati, e capaci di dire qualcosa di bello e di costruttivo anche alle mamme dei nostri giorni.
Ci auguriamo che il 2006 ci faccia la grazia di vedere riconosciuta l’eroicità delle sue virtù e magari la sua beatificazione, perché - stando alle parole del Papa Benedetto XVI - "è talmente evidente la santità di Mamma Margherita, che nemmeno ci vorrebbe tutto il processo".
Roma, 25 novembre 2005
Don Pascual Chávez Villanueva
Rettore Maggiore dei Salesiani
- E. Viganò, Nell’anno della famiglia, ACG 349, giugno 1994, p. 29
- Giovanni Bosco, Memorie dell’Oratorio, Testo critico a cura di A. Ferreira da Silva, LAS, Roma 1991, p. 33
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