SAN DIONIGI

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San Dionigi
Crocefissione con Decapitazione di San Dionigi, di Henri Bellechose 1415

San Dionigi
Vescovo e Martire III sec.

Memoria: 9 ottobre

Patrono di Montafia
Refrancore

Di questo Santo, spesso confuso con Dionigi l’Areopagina, che fu convertito da San Paolo, sappiamo poco di certo. Inviato da papa Fabiano ad evangelizzare la Gallia, fu decapitato a Parigi poco dopo la metà del III secolo insieme ai compagni Rustico ed Eleuterio.

Varie leggende sorsero intorno alla sua morte. Secondo alcuni fu flagellato e arrostito; mentre era incarcerato, venne Cristo stesso a porgergli l’ostia. Infine fu decapitato sulla collina di Mont Martre; dopo la decapitazione prese la sua testa e si avviò verso il luogo della sepoltura.

San Dionigi
Miniatura francese del 1250: San Dionigi in carcere riceve la Comunione da Gesù

I due compagni, di cui non parlano le fonti più antiche, sono visti oggi come personificazioni legate al nome del Santo, Dionigi, cioè letteralmente "Consacrato al dio Dioniso" (Bacco): Eleuterio è "Libero" (altro nome del dio Bacco) e Rustico "dei campi". La scena in cui Dionigi prende in mano la sua testa sembra un’interpretazione ingenua dell’iconografia tradizionale, in cui il martire per decapitazione regge la propria testa fra le mani.

Verso la metà del V secolo Santa Genoveffa fece edificare a Parigi una prima chiesa dedicata a San Dionigi. Nel 639 re Dagoberto sistemò le reliquie in una grande chiesa abbaziale che divenne il centro spirituale della monarchia francese.

È patrono della casa reale di Francia; protegge contro il "mal francese" (la sifilide) e i morsi dei cani rabbiosi. Viene rappresentato in abito vescovile, con la propria testa fra le mani.

È uno dei quattrordici "Santi Ausiliatori".

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