
Vita e martirio
Nato a Betsaida, era fratello di Giovanni Evangelista e figlio di Zebedeo e di Salome. Fu tra i primi a seguire Gesù, per questo è detto il Maggiore per distinguerlo dall’altro, figlio di Alfeo. Fu con Gesù nell’orto degli Ulivi, e si distinse, insieme con Giovanni, dagli altri Apostloli perl’animosità.
Secondo gli Atti fu ucciso a Gerusalemme per ordine di Erode Agrippa: il primo degli apostoli a conoscere il martirio.
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La leggenda del santo Matamoros
La leggenda medievale lo vuole evangelizzatore della Spagna; deluso dello scarso esito della sua opera, stava tornando a Gerusalemme, quando la Vergine gli apparve su un pilastro (sp. pilar) presso Saragozza, là dove poi fu costruito un frequentatissimo santuario.
Dopo la morte a Gerusalemme, i seguaci ne trafugarono la salma, che giunse, in modo miracoloso, fino all’estremo nord-occidentale della Spagna. Il sepolcro fu dimenticato per secoli, finché nell’812-814, agli inizi della lotta contro i Mori, fu riscoperto dal monaco Pelayo. Invocato dai combattenti cristiani, comparve nella battaglia di Clavijo in forma di grande cavaliere su un cavallo bianco e con vessillo crociato; da allora gli rimase l’appellativo di Santiago Matamoros.
Sul luogo del presunto sepolcro sorse la città di Santiago de Compostela (da Campus Stellae), meta di pellegrinaggi dal Medioevo fino ad oggi.
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Patronati e iconografia
Patrono principale della Spagna, ha dato nome a molte città anche in America (San Diego in California, Santiago di Cuba e Santiago del Cile).
È raffigurato con la spada del martirio, e gli attributi del pellegrino, fra cui in modo particolare la conchiglia, emblema del pellegrinaggio.
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