Asti si trova al centro delle colline del Monferrato, là dove i torrenti Borbore, Valbrenta e Versa sfociano nel Tanaro.
Non abbiamo documentazione della città prima della fondazione della colonia romana di Hasta Pompeia, che probabilmente trae il nome da un termine ligure che significa "altura". Il monumento più significativo dell’età romana è la Torre Rossa, trasformata in età medievale nel campanile della chiesa di Santa Caterina.
Nell’alto Medioevo Asti fu sede di un ducato longobardo; a quest'epoca forse risalgono la Cripta di San Giovanni e la Cripta di Sant’Anastasio, mentre forse nel X secolo fu edificata la Cripta di San Secondo su quello che la tradizione indicava come luogo del martirio del Santo.
Da un manoscritto della metà del XIV secolo: "Privilegium domini Otonis Romanorum imperatoris de libertate communitatis Astensium et de absolutione penarum"
L'età successiva vide crescere il potere dei vescovi, a cui si diede il governo della città, mentre già Ottone III riconosceva ai mercanti astigiani il privilegio di commerciare in tutto l’Impero. Saranno proprio i mercanti a dare inizio, fin dalla fine dell’XI secolo, alle nuove istituzioni comunali. Il crescente potere della città è indicato dall’uso di una propria zecca a partire dal 1140. In seguito Asti fu ostile a Federico Barbarossa, anche per rivalità con i Marchesi di Monferrato fedeli all’Imperatore. Distrutta una prima volta nel 1155, la città cambiò più volte fronte, fino ad ottenere, con la Pace di Costanza del 1183, una posizione privilegiata, che le permise di allargare la sua influenza sulle città vicine e di allargare i propri interessi commerciali.
Testimonianza del benessere cittadino di questo periodo son alcuni importanti monumenti, fra cui il meglio
conservato è la Rotonda di San Pietro in Consavia.
Nel XIII secolo Asti estese la sua influenza in varie direzioni, fino in Val di Susa e in Liguria, contrastando la nascente potenza dei Savoia. Fu questo il periodo di massima potenza della città, e delle singole famiglie, come appare dalle numerose torri fortificate che si ergevano all’interno della cerchia di mura.
Come nelle altre città italiane, l’ascesa delle grandi famiglie si tradusse però in violente lotte di fazione fra guelfi e ghibellini, a cui si aggiunse il conflitto fra ceti popolari e nobili; il Comune si indebolì, e dovette sottostare al predominio dei più potenti vicini: prima gli Angioini, poi i marchesi del Monferrato, i Visconti, i Valois, infine, dal 1539, i Savoia.
Risalgono al XIII e XIV secolo, il momento di maggior rigoglio del Comune, alcuni fra i monumenti che ancor oggi caratterizzano artisticamente la città: fra gli edifici religiosi, la Collegiata di San Secondo, eretta sopra l’antica cripta, la grande Cattedrale gotica, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Gottardo, la Chiesa di Santa Maria Nuova; fra gli edifici civili la Casaforte già dei Roero di Cortanze, numerose torri come la Troyana o dell’Orologio, quelle dei Guttuari, dei de Regibus, la Comentina e la Solara. Fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo si dispiega invece l’attività di un importante artista che lasciò opere non solo ad Asti ma in tutta l’Italia Settentrionale: Gandolfino da Roreto. Alla piena epoca rinascimentale risale infine la decorazione del Palazzo Malabayla, di impianto trecentesco.
Il cortile di Palazzo Alfieri con il busto del Poeta
Nei secoli successivi Asti conobbe una lenta decadenza, che contrastava con l’aspetto, ancora sostanzialmente immutato, di grande città fortificata. La permanenza delle grandi famiglie nobili è testimoniata da alcune grandi costruzioni barocche, come Palazzo Ottolenghi.
Nella prima metà del XVIII secolo ad Asti opera Benedetto Alfieri, uno dei più grandi architetti piemontesi, che costruisce alcuni grandi edifici, altri li rinnova, come il Municipio, Palazzo Bellino e soprattutto il Palazzo Alfieri, la dimora di famiglia; vi nacque il figlio, il poeta Vittorio, che ben presto però abbandonò la città per sfuggire alla sua vita sonnolenta e provinciale.
Fra gli edifici religiosi di questo periodo spiccano la seicentesca Chiesa di San Martino e la settecentesca Chiesa di Santa Caterina.
Nei primi decenni dell’Ottocento Asti comincia lentamente a trasformarsi. Mentre l’antica cerchia muraria viene abbattuta, si avvia una profonda sistemazione urbanistica di cui rimane come segno cospicuo la sistemazione di Piazza Alfieri. Ma soprattutto la nuova energia culturale portata dalle riforme di Carlo Alberto e poi dal decennio cavouriano stimola la rinascita della città, con la fondazione di istituzioni culturali, come il Teatro Alfieri, ed economiche, come la Cassa di Risparmio di Asti. L'emancipazione degli ebrei, voluta da Carlo Alberto, favorisce l’ascesa della dinamica comunità ebraica locale, che alla fine del secolo edifica una nuova Sinagoga. Sono però soprattuto gli edifici civili e religiosi delle epoche precedenti che subiscono radicali opere di restauro e risistemazione, spesso rispettandone felicemente la forma originaria.
Lo sviluppo dell’industrializzazione ha, fin dalla seconda metà dell’800, come controparte la crisi dell’antica economia agricola, e il conseguente nascere di un movimento di emigrazione. Con il passaggio al secolo XX Asti conosce una nuova fioritura economica e sociale, e riottiene nel 1935 il capoluogo provinciale, che aveva perso nel 1853 in favore di Alessandria. Come tutta l’area monferrina, anche la città è ormai da decenni al centro del grande sviluppo legato alla viticoltura, all’eneologia, alla gastronomia e infine alla ricettività turistica.
Ricordiamo infine tre fra le importanti manifestazioni che, oltre a sottolineare l’identità cittadina, richiamano ogni anno un importante movimento turistico: il Palio, che, attestato per la prima volta nel 1275, ebbe una storia secolare, anche se punteggiata da momenti di decadenza e da profonde trasformazioni; nel 1967 assunse la sua forma attuale non solo di gara sportiva ma anche di rievocazione storia; la Douja d'Or, grande esposizione enologica; e infine il Festival delle Sagre, che rievoca, con strumenti, attrezzi e abiti autentici, la vita quotidiana del mondo contadino.
Cooperativa della Rava e della Fava
Alimenti biologici e Consumo equo e solidale
Piazza Porta Torino 14/15 tel 0141.210911 www.ravafava.itinfo@ravafava.it
Museo Alfieriano
Corso Alfieri, 375 tel 0141538284
Museo Ebraico
Via Ottolenghi tel 0141.399300
La Sinagoga è aperta per visite guidate il Mercoledì e la Domenica alle ore 15, alle ore 16.30 e alle ore 18
Pinacoteca e Museo Civico di Palazzo Mazzetti
Corso Alfieri, 357 tel 0141594791 www.palazzomazzetti.it
Villa Badoglio
Frazione San Marzanotto tel 0141.353034 fax 0141.356140
ISRAT Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Asti
Corso Alfieri 375 tel 0141.590003 / 0141.354835 fax 0141.592439 www.israt.itinfo@israt.it
L'Airone Associazione Sportivo Dilettantistica AICS
via Duca d'Aosta 13 tel 0141.230379 www.aironebio.it
skype: aironebio
La Cascina del Racconto
Via Bonzanigo 46 tel 0141.594595
Società di Studi Astesi
Associazione di Volontariato ONLUS
via Massimo D'Azeglio 42 www.studiastesi.itinfo@studiastesi.it
La Società di Studi Astesi pubblica dal 1976 la rivista Il Platano
Agriturismo la Topia del Caporale
Località Valle Tanaro 54
tel 0141.597806 / 0141.592357 / 338.9995692
Agriturismo La pineta con campeggio
Località Valle Tanaro Serra San Domenico 67
tel 0141.590041
Agriturismo Il Milin presso Azienda Agricola Rovero
Frazione San Marzanotto 216/218 Località Valdonata
tel 0141.530102 / 0141.34916 fax 0141.598287 www.agriturismoilmilin.it
Agriturismo I Suri
San Marzanotto 77 tel 0141.597718 fax 0141.597718
Agriturismo La Valle
Via Valle Quinto 121 Frazione Serravalle d’Asti tel 0141.294383
Cascina Stella Bovini di razza piemontese Salumi
Frazione Portacomaro Stazione Località Poggio 91
tel 0141.296588 p. vendita / 0141.296010 azienda fax 0141.296770 cascinastella@libero.it
Castello del Poggio Vini DOC
Frazione Portacomaro Stazione Località Poggio 9
tel 0141.202543 fax 0141.202682 www.ilpoggio.cominfo@poggio.it
San Marzanotto Valle Tanaro
Azienda Vitivinicola Argenta
Frazione San Marzanotto Località Fine Valle Tanaro 65 Serra San Domenico
tel 0141.592034 / 0141.352539 / 338.1665604 fax 0141.592034 viniargenta@libero.it
Cascina Macaron Vini DOC, ortaggi, bovini di razza piemontese
Località Belangero 154 tel 0141.597873 / 338.8916457
Azienda Agricola Rovero Vini DOC e grappe
Frazione San Marzanotto 216/218 Località Valdonata
tel 0141.592460 fax 0141.598287 www.rovero.itinfo@rovero.it
Vaglierano
Azienda Vitivinicola Rainero
Frazione Vaglierano Serra di Variglie 75/A
tel 0141.208507 / 347.3863621 fax 0141.217455 rainerovini@libero.it
Valleandona
Azienda Agricola Torchio Vini DOC
Località Valleandona 125 tel 0141.419872
Azienda Agricola Cascina Boba Bovini di razza piemontese
Frazione Variglie 164 / Macelleria Lanfranco Corso Torino 25
tel 0141.208132 / 0141.216902 Punto vendita
Azienda Agricola Il Vallone Vini DOC
Frazione Variglie Località Vallone 142
tel 0141.208446 / 333.2385389 fax 0141.208446 ilvallone@libero.it
Azienda Agricola La Colombina Vini DOC
Frazione Variglie Località Valle Orfane 111
tel 0141.208316
az.lacolombina@libero.it
Azienda Agricola Ratti Giuseppe
Frutta estiva Pesca Limunin
Fraz. Variglie 104 tel 0141.208135
Viatosto
Azienda Agricola La Favorita dell’Istituto Agrario di Asti
Vini DOC Piante ornamentali e da frutta Erbe aromatiche Miele
Località Viatosto 54 tel 0141.214187 fax 0141.410661 segreteria.ipa.penna.asti@scuole.piemonte.it
La torre di Viatosto Vini DOC
Località Viatosto 30 tel 0141.531644
Azienda agricola e fattoria didattica La Benedetta
località Viatosto tel 349.7821336 b.fedostiani@libero.it
Laboratorio di legatoria e restauro beni librari e archivistici
Vinai Valter
via Balbo 35 tel 0141.531930 lab_restauro.vinai@fastwebnet.it
Vetreria Betti Articoli per enologia e creazioni artistiche in vetro
Località Viatosto Strada Rilate 60/E
tel 0141.212622 / 335.6449664 fax 0141.410200