Maddalena Morano nasce a Chieri da una famiglia di origine buttiglierese, la situazione economica critica, la partenza del padre per la guerra, impongono alla nutrita famiglia il ritorno a Buttigliera. La madre supporta la famiglia con un classico lavoro femminile dell’epoca: la tessitura a domicilio. Maddalena vuole fare la maestra ma, solo con l’aiuto e il supporto del parroco e di uno zio prete, riuscirà nel suo intento. Il dovere verso la madre vedova le impongono di rimandare la sua vocazione religiosa fino a quando non abbia potuto garantire una vecchiaia serena alla madre. Entrerà poi, su suggerimento di Don Bosco in persona, tra le Figlie di Maria Ausiliatrice. La devozione assoluta per la Mazzarello segnano i suoi primi anni da religiosa. Fu sempre don Bosco a sceglierla per una missione che, per il periodo, era titanica: andare in Sicilia a costruire una rete di oratori-laboratori-scuole per le ragazze.
Il Risorgimento e l’Unità d’Italia stanno presentando un conto molto salato in termini sociali, economici, etici. La Sicilia è in fermento, la crisi di valori e l’ostilità politica verso il clero sono al culmine. Una donna, una piemontese, viene mandata, praticamente da sola, a svolgere il suo apostolato: il clima iniziale difficilmente poteva essere più ostile. I necessari titoli di studio riconosciuti dal governo mettono madre Morano, al sicuro: le sue scuole saranno riconosciute. La grande intuizione di questa donna sarà nel dialogare con l’universo femminile siciliano attraverso le sole armi della preghiera, del lavoro, della consacrazione al benessere dei bambini. Dalle bambine alle madri, dalle madri alle famiglie, dalle famiglie alla comunità intera.
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Nel lungo periodo in cui, salvo brevi intervalli, Madre Morano lavorerà in Sicilia, saranno aperte un numero incredibile di scuole, di laboratori di lavori femminili (soprattutto tessitura, ricamo, taglio e cucito e economia domestica), di convitti per ragazze che volevano studiare per proseguire la loro istruzione e formare un ceto di maestre cattoliche qualificate. Profondamente religiosa, ma anche pratica e indefessa nel costruire il suo progetto, Maddalena Morano non esiterà a chiedere finanziamenti, sostegno, strutture, agevolazioni a tutti: soprattutto ai suoi superiori. Fitto è il carteggio tra questa donna di umili origini e cardinali, vescovi, notabili locali. Nel corso del suo apostolato ha raggiunto persone che iniziavano il loro cammino di fede e di impegno sociale e ne ha colto le grandi potenzialità: uno su tutti don Luigi Sturzo. Madre Morano è stata dichiarata Beata dal Papa Giovanni Paolo II in una grandiosa cerimonia a Messina, nel 2004.
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Buttigliera d’Asti: Chiesa di San Michele
Mostra Permanente sulla figura di Madre Maddalena Morano
Buttigliera-Sicilia: un filo di speranza
L’ecomuseo bma, in collaborazione con gli esponenti della Famiglia Salesiana e con la fattiva collaborazione degli enti locali (comune e parrocchia in primis, ma anche l’associazione San Michele di Buttigliera), organizza il terzo capitolo del percorso spirituale-antropologico, alla scoperta dei santi sociali astigiani.
La mostra ha avuto il sostegno e l’avvallo della superiore generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Sr. Yvonne Reungoat che ha inviato un messaggio di sostegno.
Ringrazio di cuore per l’invio della partecipazione al momento della presentazione dell’opera di Madre Morano presso la chiesa di San Michela a Buttigliera, con l’organizzazione dell’Ecomuseo bma, di cui seguirà l’inaugurazione. Sono ammirata e riconoscente per questa iniziativa e mi unisco spiritualmente a questo momento significativo: per le FMA, per i luoghi in cui Madre Morano è nata o ha svolto la sua missione di educatrice, per tutta l’Italia. Madre Morano è stata ponte vivente di collegamento dal nord al sud, simbolo dell’unità del carisma salesiano vissuto nella diversità dei contesti culturali. Il suo insegnamento segna anche la nostra storia di oggi. Con un rinnovato augurio, il mio cordiale saluto.
Sr. Yvonne Reungoat
Per visitare la mostra rivolgersi alla parrocchia di Buttigliera, alla associazione San Michele, all’ecomuseo bma, al Colle don Bosco.
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