San Domenico Savio

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Ritratto di Domenico Savio realizzato da Mario Caffaro Rore sulla base delle testimonianze di chi lo conobbe

San Domenico Savio
San Giovanni di Riva presso Chieri, 2 Aprile 1842
† Mondonio di Castelnuovo d’Asti, 9 marzo 1857)
Memoria: 9 Marzo
per evitare coincidenza con la Quaresima la Congregazione Salesiana lo celebra il 6 Maggio

Viene qui trascritto un opuscolo commemorativo pubblicato a cura della Comunità Collinare Alto Astigiano per le celebrazioni del 150º Anniversario della morte del Santo (1857-2007).

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Domenico Savio

La vita e i luoghi di
San Domenico Savio

La breve vita di San Domenico Savio trascorse in luoghi umili, fra gente semplice, com’erano i suoi famigliari, e come volle sempre essere lo stesso don Bosco. Ma il ricordo della sua gioiosa santità rimase impresso indelebilmente in quelli che lo conobbero, sia adulti, sia compagni di studi e di giochi, ed è una sottile trama che unisce i luoghi della sua esistenza.

Le celebrazioni per il centocinquantenario della morte [2007], come quelle del 2004 per il cinquantenario della canonizzazione, saranno un’occasione anche per ritornare in contatto con la realtà quotidiana dell’esistenza, per riconoscere al di là delle le immagini devote la vita vera delle povere famiglie delle campagne piemontesi dell’800, per salutare nel Santo un fanciullo come tutti gli altri, un bambino affettuoso e tranquillo che tutti chiamavano Minòt.

Casa natia a S. Giovanni di Riva
La casa di San Giovanni è ora centro di spiritualità e accoglienza, ed ospita nel pianterreno un piccolo museo che ricostruisce la bottega paterna

Domenico Savio nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, frazione di Riva presso Chieri. Lì si erano trasferiti da poco il padre, Carlo Baldassarre, nato a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo don Bosco), di professione fabbro, e la madre, Brigida Agagliate, nata a Cerreto d’Asti, sarta.

Il piccolo Domenico ebbe in famiglia la sua prima educazione cristiana, soprattutto dalla madre, pia e caritatevole, che col suo lavoro gli trasmise anche i valori dell’operosità, della precisione e del servizio per gli altri.

Fonte battesimale
Il fonte battesimale nella Parrocchiale di Riva presso Chieri

Domenico fu battezzato nella Parrocchia dell’Assunzione di Maria Vergine, con un nome che ricordava il fratellino Domenico Carlo, morto in fasce due anni prima.

Nel novembre del 1843, quando Domenico aveva venti mesi, la famiglia si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d’Asti, a pochi passi dalla casa natale di San Giovanni Bosco. Qui il 3 novembre 1848 cominciò le scuole elementari presso il cappellano Don Giovanni Zucca. A Morialdo testimoniò la sua precoce vocazione, e fu lo stesso Don Zucca ad accettare la sua richiesta di ricevere la Prima Comunione a soli 7 anni il giorno di Pasqua del 1849.

Casa di Morialdo
La casa di Morialdo è ora un centro di accoglienza per gruppi di giovani e di pellegrini.

A Morialdo Domenico completò i primi due anni di scuola elementare. Poi continuò ad andare alla scuola di don Zucca, anche se non c’erano le classi superiori, poiché i ragazzi dell’epoca, appena sapevano un po’ leggere e scrivere, andavano a lavorare nei campi, e Domenico dovette essere iscritto ufficialmente come “ripetente”. A dieci anni cominciò a frequentare le scuole a Castelnuovo, anche se doveva fare un lungo tratto a piedi, da solo.

Mondonio
Mondonio

All’inizio del 1853 la famiglia si trasferì in un’altra frazione di Castelnuovo, Mondonio, dove alla scuola di Don Giuseppe Cugliero poté terminare la quarta elementare.

La Cappella Pinardi
La "Tettoia Pinardi", poi trasformata in cappella, è il primo nucleo dell’Oratorio del Valdocco

Nel 1854 Domenico conobbe Don Bosco, e venne ospitato nell’Oratorio salesiano del Valdocco. Frequentò il Ginnasio del professor Bonzanino, e fra i compagni di scuola e di giochi si fece conoscere per la diligenza nello studio e per l’attenzione che aveva verso coloro che mostravano incertezze o difficoltà.

L’8 dicembre di quell’anno papa Pio IX pronunciò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, e Domenico, che aveva già espresso a Don Bosco il desiderio di diventare santo, esaltò la sua particolare devozione verso la Madonna. Nel giugno del 1856 fondò con alcuni coetanei la Compagnia dell’Immacolata, una “società segreta” che doveva aiutare i compagni in difficoltà.

Gli ultimi mesi di vita di Domenico Savio sono segnati da momenti di illuminazione. In sogno vide la conversione al cattolicesimo della protestante Inghilterra. Venne sorpreso da Don Bosco mentre era da ore in estasi accanto all’altare.

La culla con gli ex voto
Nella casa natale, accanto alla culla numerosi ex voto affidano a Domenico le nuove nascite
 

Nel settembre del 1856 partì improvvisamente dall’Oratorio per andare a trovare la madre, che soffriva per un lungo e difficile travaglio: abbracciandola le mise indosso un piccolo scapolare, e subito il parto si risolse felicemente: in ricordo di questo miracolo Domenico è ricordato come "il Santo delle culle".

Nel febbraio del 1857 lo stato di salute di Domenico peggiorò, e Don Bosco gli impose di tornare a casa, dove spirò il 9 marzo.

Domenico Savio fu sepolto nel piccolo cimitero di Mondonio. Nel 1866 il corpo fu posto nella piccola cappella cimiteriale, dove nel 1907 fu costruito un monumento funebre in marmo bianco. Dal 1914 riposa nella chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino.

Casa di Domenico Savio a Mondonio Scuola di Mondonio
La casa di Domenico Savio a Mondonio, e la piccola scuola recentemente riallestita con arredi d’epoca

Alla notizia della morte Don Bosco scrisse “con le lacrime agli occhi” la Vita del giovanetto Domenico Savio che ha avuto grandissima diffusione in tutto il mondo.

Don Bosco diceva: “Se io fossi Papa, non avrei nessuna difficoltà a dichiarare Santo il nostro Domenico Savio’. Ma la novità di un Santo di 14 anni rallentò per quasi mezzo secolo l’inizio della causa di beatificazione, che fu avviata solo nel 1907. Finalmente il 5 marzo 1950 papa Pio XII lo proclamò Beato, e il 12 giugno 1954 Santo.

Eletto a esempio di virtù cristiana per fanciulli ed adolescenti, patrono dei chierichetti e dei piccoli cantori, per centocinquant’anni il giovanissimo Santo ha viaggiato in spirito lungo le vie aperte dai Salesiani nel mondo, entrando nel cuore di milioni di fedeli.

La festività, originariamente fissata il 9 Marzo, fu poi spostata al 6 Maggio per evitare la coincidenza con la Quaresima.

Per visite alla scuola di Mondonio tel 340.7317079

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