E. Durando

Cartario del monastero di Rocca delle Donne

Pinerolo 1908

Quest’Indice è redazionale

Indice delle carte

I.

Papa Pasquale II conferma al monastero di (La) Chaise-Dieu [diocesi di Clermont] ed al suo abate Aimerico i suoi possessi e privilegi (4 febbraio 1107).

113

II.

Matilde, col marito Landrico, cede ad Uberto ed Ardizzone quanto ebbe dell’eredità paterna in Trino (15 novembre 1166).

114

III.

Uberto e Guglielmo detti di Incisa, fratelli, accensano al monastero di Santa Maria della Rocca un prato spettante alla chiesa della pieve di Moncalvo, con richiamo a legato del conte di Biandrate (13 gennaio 1167).

115

IV.

Davide detto di Brusasca, del fu Obizzo Testadigatta di Trino, e Pocobella, sua moglie, vendono ad Ottone detto di Piazzano, per Gaffara moglie di Amedeo di Trofengo, un campo in Trino, confinante col marchese di Monferrato (17 gennaio 1167)

116

V.

Guglielmo, marchese di Monferrato, di legge romana, dona vari possessi in Rocca, Camino e Castel San Pietro al monastero della Rocca (20 febbraio 1167).

117

VI.

Guglielmo, marchese di Monferrato, di legge romana, dona al monastero della Rocca quanto acquistò da Ottone di Francia in Marenzana, un prato in Cornale ed ogni suo diritto in Rocca (20 febbraio 1167).

119

VII.

Giulia contessa di Monferrato e le donne inferme al Po acquistano da Agnese del fu Vala un manso in Mombello, regione Montana (18 ottobre 1168).

120

VIII.

Alasia signora di Marenzana, sorella del marchese di Monferrato, vende ad Amedeo di Trofengo un prato [in Marenzana] (3 dicembre 1169).

121

IX.

Giliafa dona alla Casa delle inferme al Po tutte le sue terre in Borgonuovo (19 marzo 1171).

122

X.

Papa Alessandro III raccomanda agli arcivescovi ed ai vescovi, cui sono soggette le chiese del monastero di (La) Chaise-Dieu, di non imporre ad esse nuove esazioni (9 agosto [1173-1176]).

123

XI.

Papa Lucio III conferma al monastero di Santa Maria della Rocca i possessi in Marenzana e Rocca dati ad esso da Guglielmo, marchese di Monferrato (8 novembre [1181]).

123

XII.

Molti testi depongono sulle opposizioni dei monaci di Fruttuaria al possesso da parte del monastero della Rocca della sua chiesa, e ricordano il marchese di Monferrato e sua sorella ([fine 1181 o principio 1182]).

124

XIII.

Stefana, priora di Santa Maria della Rocca, accensa a prete Collo terra in Grafagno (17 aprile 1182).

130

XIV.

Lanfranco, vescovo di Pavia, fa far copia di un breve di papa Alessandro III, in data 3 gennaio 1181, con cui è delegato a conoscere della causa fra il monastero di Fruttuaria e quello della Rocca (24 maggio 1182).

131

XV.

Lanfranco, vescovo di Pavia, attribuisce il possesso della chiesa di Santa Maria al monastero della Rocca contro le pretese dell’abbate di Fruttuaria (24 maggio 1182).

132

XVI.

Papa Lucio III conferma la sentenza di Lanfranco, vescovo di Pavia, nella causa fra l’abate di Fruttuaria e le monache di Santa Maria della Rocca (4 novembre [1182]).

133

XVII.

Stefana, priora di Santa Maria della Rocca, affitta a Jorio un prato in regione Pralungo di Guazzolo [Castelletto Merli] (8 marzo 1184).

133

XVIII.

Papa Lucio III conferma la sentenza dell’arcivescovo di Milano nella causa fra il monastero della Rocca e Teobaldo di Tolosano per un debito (21 marzo [1184]).

134

XIX.

Papa Lucio III conferma all’abate di (La) Chaise-Dieu i possessi di Rocca, Guazzolo e Marenzana, con una cappella e la parrochia di Borgo Nuovo in Trino ed altri beni avuti da Guglielmo marchese di Monferrato e dall’abate di Fruttuaria (21 marzo [1184]).

134

XX.

Papa Lucio III concede al monastero di (La) Chaise-Dieu di appropriarsi le decime possedute dai laici nelle parrochie delle sue chiese e gli conferma la parrochia di Monferrato (31 marzo 1184).

135

XXI

Federico I, imperatore, prende sotto la sua protezione il monastero di (La) Chaise-Dieu con tutte le sue dipendenze ed il suo abate Lantelmo (3 novembre 1184).

136

XXII.

Giovanni dà garanzia sui proprii beni per la dote di sua moglie Agnese (15 aprile 1187).

137

XXIII.

Stefana, badessa di Santa Maria della Rocchetta, affitta a Marro di Palazzolo un ceduo [ivi] (29 settembre 1187).

137

XXIV

Manfredo di Brusasco vende a Medaglia di Rocca una terra in Palazzolo (24 marzo 1188).TA

138

XXV.

Bartolomeo, giudice imperiale, per comando della contessa Agnese e di Bonifacio, marchese di Monferrato, sentenzia fra Salico ed il monastero della Rocca (20 settembre 1194).

139

XXVI.

Bonifacio, marchese di Monferrato, a salvezza della propria anima e di quella della contessa Agnese, sua sorella, dona al monastero di Santa Maria della Rocca il bosco di Rivoritto (19 aprile 1197).

139

XXVII.

Troto del fu Guglielmo Fabello vende ad Alda, priora di Santa Maria della Rocca, terra ivi (11 maggio 1198).

140

XXVIII

Alda, priora della Rocca, alla presenza di Agnese, contessa di Monferrato, investe Guglielmo Tavano di terra in Cucinengo, in cambio di beni che già teneva in tal luogo (26 marzo 1203).

142

XXIX.

Alda, priora della Rocca, permuta con Girardo di Rocca un campo in Casalino contro un fitto in Cucinengo (17 aprile 1203).

142

XXX.

Milone di Rocca vende ad Alda, priora della Rocca, due terre in Cucinengo (18 maggio 1203).

143

XXXI.

Amedeo del fu Bonaldo ed Alasia, sua moglie, vendono ad Alda, priora della Rocca, una terra in Stafila (22 aprile 1205)

144

XXXII.

Papa Innocenzo III delega [Lotario], vescovo di Vercelli, a ricevere colle necessarie riserve da Agnese di Monferrato la donazione del castello di Montebello al monastero di Rocca delle Donne (9 maggio 1206).

145

XXXIII.

Ottone della Montà dà in garanzia di prestito a Pietro Signore metà di una terra con diritto di coltivarla e goderne i frutti (26 aprile 1211).

146

XXXIV.

Aliprando, abate di San Pietro in Ciel d’oro e delegato apostolico, esamina i testi della causa fra il monastero della Rocca e la pieve di Palazzolo riguardo alla decima della braida di Stafila (19 agosto 1218).

146

XXXV.

Aliprando, abate di San Pietro in Ciel d’oro e delegato apostolico [per lettera di papa Onorio III, ivi inserta], accoglie l’appello del monastero della Rocca contro la sentenza di Vercellino Scutario, arcidiacono di Vercelli, riguardo alla decima di Stafila (27 agosto 1218).

151

XXXVI.

Papa Onorio III conferma la sentenza dell’abate di San Pietro in Cielo d’oro relativa alla braida di Stafila [Palazzolo] in favore del monastero della Rocca (20 marzo [1219]).

152

XXXVII.

Papa Onorio III conferma la sentenza pronunciata dal prevosto di San Giovenzo di Pavia pel monastero della Rocca (20 marzo [1219]).

153

XXXVIII.

Federico II, imperatore, prende sotto la sua protezione il monastero della Rocca e ne conferma i possessi (25 novembre 1220).

154

XXXIX.

Papa Onorio III conferma al monastero di (La) Chaise-Dieu ed al suo abate Armando i suoi possessi e dipendenze, fra cui il monastero della Rocca, nel Monferrato (26 luglio 1224).

155

XL.

Guglielmo [VI], marchese di Monferrato, conferma le donazioni fatte al monastero della Rocca dai suoi antecessori e da Agnese contessa di Monferrato, ed i possessi di Rocca, Maranzana, Solonghello, Castellaro, Grafagno, Moncalvo, Guazzolo, Cairano e terre di qua e di là del Po (12 agosto 1224).

156

XLI.

Bonifacio, marchese di Monferrato, ed il signor Uberto di Revello concedono al monastero della Rocca ed ai suoi dipendenti libero transito nelle loro terre senza pagamento di pedaggio (15 settembre 1226).

158

XLII.

Ottone Tavano di Gisolengo vende al monastero di Santa Maria della Rocca un prato nell’isola di Cucinengo ed una terra in Stafila (1 maggio 1227).

160

XLIII.

Il signor Giovanni Graseverto di Moncrivello lega al monastero della Rocca due parti della sua proprietà in Cantavenna ed in Gabiano (9 agosto 1228).

161

XLIV.

Il signor Ruffino Capitano [Cattaneo], castellano di Gabiano, da parte di Bonifacio marchese di Monferrato e della contessa Berta, investe il monastero della Rocca di beni di spettanza di Giuliana, ora conversa di detto monastero (14 aprile 1230).

162

XLV.

Elena, priora della Rocca, permuta terre in Montaldo contro altri beni (3 ottobre 1233).

163

XLVI.

Elena, priora della Rocca, permuta terre in Montaldo con Anselmo Mo e Vercellina, moglie di lui (6 ottobre 1233).

164

XLVII.

Sandra del fu Ottone di Fabello di Rocca cede a Germano Barberio di Sancanetto ogni sua ragione sull’eredità paterna (11 ottobre 1237).

166

XLVIII.

Raineri Bacanone, di Godio, vende a Giacomo di Bolcanino, di Moncalvo, un prato ivi (4 marzo 1238).

167

XLIX.

Enrico Buffa e Sibilla, sua moglie, vendono a Girardo di Bernardo, diacono e chierico del monastero della Rocca, un prato [ivi] (9 febbraio 1243).

168

L.

Guglielmo Trecato vende ad Uberto Fuserio una pezza di terreno in Palazzolo (11 giugno 1243).

169

LI.

Oberto Barozza e Nicolò di Piazzano, con Porpora, moglie di questo, vendono a Guglielmo Corbellario del fu Oberto di Casalino quattro terre ivi, di cui Elena, priora della Rocca, investe detto Guglielmo ([25 o] 26 novembre 1243).

170

LII.

Elena, priora della Rocca, investe di terreni in Rocca, ricevendone fedeltà, Stefano e Guglielmo Linoli, fratelli (3 gennaio 1245).

171

LIII.

Bonifacio, marchese di Monferrato, conferma ad Elena, priora della Rocca, ed al suo monastero tutti gli uomini di Camino e di Castel San Pietro, con ogni diritto di giurisdizione, imposizione e successione (5 luglio 1245).

172

LIV.

Martino, [vescovo] eletto di Vercelli, col consenso del suo Capitolo, sottopone al monastero della Rocca la chiesa di Santa Maria dei Campi di Torcetto coi suoi possessi (13 luglio 1247).

174

LV.

Bonifacio, marchese di Monferrato, e Margherita, contessa, sua moglie, investono Elisa, priora della Rocca, delle alluvioni in riva al Po da Brusasco al capo dell’Oliveto (30 ottobre 1251).

175

LVI.

Girardo Riccardo, di Rocca, e Bonina, sua moglie, prendono a mutuo danaro da Guglielmo Cortese con pegno dei loro beni (9 aprile 1256).

177

LVII.

Guglielmo, marchese di Monferrato, coi suoi consiglieri, conferma al monastero della Rocca le donazioni ad esso fatte dai suoi antecessori ed i presenti possessi in Camino, Maranzana, Matasco, Solonghello, Casorcello, Grafagno, Moncalvo, Guazzolo e Morano, coi diritti sulle acque del Po (29 agosto 1256).

177

LVIII.

Guglielmo, marchese di Monferrato, ordina agli uomini di Camino di non far danno agli uomini ed alle cose del monastero della Rocca, di cui egli farà giustizia (2 settembre 1257).

180

LIX.

Pietro Cortese, di Rocca, riceve frumento in prestito da Pietro del fu Enrico Bifolco, di Rocca, con promessa di restituzione (25 settembre 1270).

180

LX.

Guglielmo, marchese di Monferrato, dispone che il monastero della Rocca ed i suoi dipendenti non debbano prestar servizio per qualsiasi Comune (27 settembre 1270).

181

LXI.

Enrico Vaza vende a Rufino Callegari, con diritto di riscatto entro due anni, terra in Fabello (14 marzo 1276).

182

LXII.

Il signor Rosso di Palazzo stabilisce i confini dei possessi fra il monastero della Rocca ed i signori di Brusasco; e la signora Sibilla di Palazzolo, priora di detto monastero, accensa una terra a Nicola Cucco (29 aprile 1278).

182

LXIII.

Vercello Cucco, di Rocca, vende a donna Incisa e a donna Riccardina una pezza di terreno in Rocca ([24 o] 26 agosto 1278).

184

LXIV.

Giacomo di Viscenale, gastaldo di Oddalengo per il marchese [di Monferrato], a richiesta di frate Ardizzone, gastaldo del monastero della Rocca, fa consegnare a Robaldo Pelucco, Giacomo Dorato, Corrado Carlino e Vercello di Dongiovanni di Prelli i beni dipendenti dal monastero (11 giugno 1279).

185

LXV.

Musso Dorato e Giacomo, suo parente, consegnano a Giacomo, villico di Odalengo, i beni che tengono dal monastero della Rocca (11 giugno 1279).

187

LXVI.

Enrico Brera, di Castel San Pietro, ed Elena, sua moglie, vendono a Martino Corbellario, pure di Castel San Pietro, quattro terre ivi soggette a censo verso il monastero della Rocca (10 maggio 1284).

188

LXVII.

Rufino Tasca, di Rocca, dà i suoi beni a garanzia della dote della moglie Germana, pagatagli da Berengario di Miraglia (12 gennaio 1287).

190

LXVIII.

Il signor Giacomo Fantino, giudice e vicario generale, fa far copia di lettera di Guglielmo, marchese di Monferrato, con cui si proibisce a quei di Cantavenna e di Gabiano di recar danno al monastero della Rocca (18 maggio 1287).

191

LXIX.

Il messo del vicario marchionale riferisce di aver presentate lettere al signor Giacomo di Galiano per far cessare le molestie degli uomini di Galiano e di Cantavenna verso il monastero della Rocca (19 maggio 1287).

192

LXX.

Il monastero della Rocca ed il Comune di Palazzolo compromettono le loro questioni di confini in Bonifacio di Tilio e Goffredo di Chalant (31 agosto 1297).

192

LXXI.

Bonifacio di Tilio e Goffredo di Challant, arbitri fra il monastero della Rocca ed il Comune di Palazzolo, fanno a questi dar fideiussori per l’osservanza del lodo (4 settembre 1297).

194

LXXII.

Goffredo di Challant e Bonifacio di Tilio sentenziano come arbitri in questione fra il Comune di Palazzolo ed il monastero della Rocca per la proprietà del prato detto Oliverio (1 ottobre 1297).

195

LXXIII.

Ugo, priore del monastero della Rocca, fa aggiudicare a Guglielmo Carello, detto Mazza, terra in pagamento di credito sull’eredità di Guglielmo Carello, detto Prete (2 maggio 1300).

197